Trafficavano illegalmente barboncini dall'Est Europa: tre di Muggia condannati alla reclusione

Trieste, condanna per traffico illecito di cuccioli: 3 muggesani e una donna di Carrara coinvolti in un giro di compravendita di barboncini.

27 febbraio 2025 11:18
Trafficavano illegalmente barboncini dall'Est Europa: tre di Muggia condannati alla reclusione -
Condividi

TRIESTE - Il tribunale di Trieste ha emesso le condanne per un caso di traffico illecito di cuccioli. I tre muggesani coinvolti, insieme a una donna di Carrara, sono stati ritenuti responsabili di un commercio illegale di cani di piccola taglia, in particolare barboncini “toy” e “nani”. Il giro d'affari è stato scoperto grazie a un'inchiesta avviata dalla Procura, che ha portato all'arresto dei principali attori.

Le condanne

La donna di Muggia è stata condannata a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Il nipote, 53 anni, ha ricevuto una pena di 9 mesi e 25 giorni con una multa di 1.350 euro, mentre il figlio trentunenne è stato condannato a 1 anno, 9 mesi e 15 giorni, con la condizionale. La pena più severa è stata inflitta alla donna originaria di Carrara, condannata a 3 anni e 8 mesi di reclusione.

Il traffico di cuccioli

L’indagine ha rivelato un’organizzazione criminale che importava cuccioli da paesi dell'Est Europa, tra cui Ungheria, Ucraina, Serbia e Montenegro, per rivenderli in Italia a prezzi elevati. I cuccioli erano acquistati a basso costo e rivenduti a 1.800-2.500 euro, ma senza alcun documento di identità, certificazione sanitaria o passaporto. Inoltre, venivano venduti con informazioni false riguardanti il loro pedigree.

Le vendite avvenivano attraverso piattaforme come Subito.it e Facebook, e nel solo periodo dal 13 luglio al 14 novembre 2020 sono state registrate almeno 63 cessioni. La truffa è stata scoperta grazie a un furgone intercettato dalla Polizia slovena, che trasportava cuccioli destinati al mercato italiano.

Le parti civili e il risarcimento

Oltre agli acquirenti truffati, si sono costituiti parte civile l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) e l’Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Gli imputati dovranno risarcire rispettivamente 2.500 euro all'Enpa e 10.000 euro all'Enci.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail