TRENTO – Nella giornata di ieri, 19 febbraio, i finanzieri del Comando Provinciale di Trento, su disposizione del G.I.P. di Trento e su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica, hanno eseguito il sequestro di crediti d’imposta fittizi per oltre 10 milioni di euro, oltre a beni e disponibilità finanziarie per 5,6 milioni di euro. È stata inoltre disposta la misura interdittiva dell’attività d’impresa per 18 mesi. Le misure sono state adottate a seguito di un’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trento, avviata nel 2023 dopo numerosi esposti presentati da proprietari di immobili che avevano affidato lavori di riqualificazione energetica a una società, scoprendo che i lavori, in molti casi, erano solo parzialmente o mai stati eseguiti, mentre erano stati registrati crediti fiscali falsi legati al “superbonus 110%”.
Schema illecito e frode sul superbonus 110%
Lo schema fraudolento prevedeva che i proprietari degli immobili venissero indotti a sottoscrivere contratti per la riqualificazione energetica delle loro abitazioni a “costo zero”, utilizzando il meccanismo dello “sconto in fattura”. Dopo la sottoscrizione dei contratti, la società presentava false dichiarazioni sui lavori eseguiti e sui costi sostenuti, mediante asseverazioni non veritiere inviate all’E.N.E.A., permettendo il prelievo di crediti fiscali falsi. Questi crediti venivano poi monetizzati attraverso la loro vendita a prezzo ribassato a terzi o istituti di credito, che li utilizzavano per compensare debiti fiscali.
Le indagini e il sequestro dei beni
Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno esaminato oltre 14 cantieri edili in Trentino, Roma e Como, riscontrando che la società aveva dichiarato di aver avviato lavori per oltre 175 unità immobiliari, ma in realtà erano stati effettuati pochi lavori preliminari, come il montaggio di ponteggi. Le indagini hanno portato a identificare le responsabilità degli amministratori dell’impresa e del tecnico-asseveratore coinvolti nel piano fraudolento. È stato sequestrato un totale di 10 milioni di euro in crediti fiscali fittizi che erano stati ceduti a 30 soggetti. Inoltre, sono stati sequestrati beni e disponibilità finanziarie per 5,6 milioni di euro, compresi saldi di conti correnti in Italia e all’estero, denaro contante e 14 immobili in Trentino.
Operazione e perquisizioni
L’operazione ha visto anche il sequestro preventivo dei crediti fiscali, per evitare che fossero ulteriormente utilizzati, e l’esecuzione di perquisizioni presso i domicili degli indagati e due accessi presso istituti di credito per ispezionare cassette di sicurezza. La Guardia di Finanza ha sottolineato l’importanza del contrasto alle frodi fiscali e il suo impegno a garantire una corretta gestione delle risorse pubbliche destinate agli incentivi, tutelando al contempo la concorrenza leale e la libertà economica.