Pranzo di Natale quasi fatale, 77enne mangia troppe lenticchie e si lacera l'esofago: cos'è successo
A Trento un 77enne rischia la vita dopo aver mangiato troppe lenticchie: esofago lacerato, salvato con un intervento d’urgenza.
TRENTO – Un pranzo di Natale come tanti ha rischiato di trasformarsi in una tragedia irreversibile, una corsa disperata contro il tempo lungo l’autostrada e un intervento chirurgico estremo che salva una vita. È la storia di un uomo di 77 anni, arrivato in ospedale in condizioni critiche dopo aver mangiato troppe lenticchie, salvato grazie a un’operazione d’urgenza durata quattro ore, eseguita da un’équipe guidata da Alberto Brolese, direttore della Chirurgia generale 2 di Trento.
Un caso clinico estremo e rarissimo, destinato a entrare nella letteratura scientifica, che riaccende l’attenzione sui rischi degli eccessi alimentari durante le festività, soprattutto per le persone anziane.
La diagnosi choc: sindrome di Boerhaave
Tutto inizia quando il 77enne arriva in ospedale con una diagnosi gravissima: sindrome di Boerhaave, una condizione rara e spesso letale.
L’uomo aveva consumato una quantità eccessiva di lenticchie e, in seguito a violenti conati di vomito, lo sforzo ha provocato la rottura dell’esofago invece dell’espulsione del cibo.
Il contenuto gastrico si è riversato nel torace, determinando una situazione estremamente critica, con una mortalità stimata fino all’80% se non trattata immediatamente.
La corsa in autostrada e l’intervento salvavita
Al momento della chiamata d’emergenza, il dottor Brolese si trovava in famiglia ad Adria. Senza esitazione ha deciso di rientrare a Trento, affrontando oltre 20 chilometri di coda sull’A22.
Fermato dalla polizia, dopo aver mostrato il tesserino, è stato scortato a sirene spiegate fino all’ospedale.
Una volta in sala operatoria, è iniziata una lunghissima e delicatissima operazione di sutura esofagea, durata circa quattro ore. Al termine dell’intervento, il paziente è stato finalmente dichiarato fuori pericolo.
Un monito in vista delle feste: attenzione agli eccessi
Oltre all’eccezionalità clinica e all’eroismo del personale sanitario, il caso rappresenta un severo campanello d’allarme in vista dei pranzi e delle cene delle festività. Gli eccessi a tavola non sono solo un problema di peso, ma possono innescare reazioni fisiologiche violente, soprattutto negli anziani, i cui tessuti risultano meno elastici e più fragili.
Secondo Brolese, i rischi sono molteplici: epatiti acute su base alcolica, coliche biliari, pancreatiti, fino ad arrivare a perforazioni gastriche ed esofagee come in questo caso limite.
Le raccomandazioni dei medici
Il messaggio finale è chiaro e diretto:
«Bisogna mangiare con moderazione, masticare bene, ingerire bocconi piccoli ed evitare alimenti troppo caldi o piccanti». Fondamentale anche ascoltare i segnali del corpo e non forzare mai l’apparato digerente.
Un pasto eccessivo, sottolinea il chirurgo, può trasformarsi in una emergenza chirurgica gravissima. «L’obiettivo è sempre la guarigione del paziente, ma la prevenzione resta la prima cura».