TREVISO – Un’indagine della Guardia di Finanza di Treviso ha portato alla denuncia di tre imprenditori per reati tributari, in quanto accusati di aver falsamente documentato corsi di formazione mai svolti per il personale dipendente. I corsi, finanziati con i fondi del Piano Nazionale Industria 4.0 (P.N.R.R.), sono stati utilizzati per ottenere crediti d’imposta che sono stati successivamente utilizzati per compensare debiti contributivi e imposte.

Le indagini e la scoperta dei crediti d’imposta fittizi
Le tre imprese coinvolte avevano partecipato al piano di incentivazione volto alla digitalizzazione dei processi lavorativi e alla formazione dei dipendenti. Tuttavia, dai controlli effettuati, è emerso che le attività formative dichiarate non sono mai state effettivamente realizzate. Le imprese hanno dichiarato di aver investito in corsi di formazione, ma, a fronte di una spesa di oltre 500 mila euro in crediti d’imposta, non vi sono prove che i corsi siano mai stati effettuati. I crediti sono stati quindi utilizzati per ridurre le imposte e i contributi dovuti, inclusi quelli previdenziali, assistenziali e sull’imposta sostitutiva sul TFR.

Fatture false e documenti manipolati
Le indagini, che hanno incluso l’audizione dei dipendenti, il controllo degli orari di lavoro e la verifica della competenza dei docenti, hanno rivelato che i lavoratori non avevano mai partecipato ai corsi di formazione. In un caso, è emerso che il legale rappresentante di una delle società coinvolte ha cercato di influenzare le risposte dei dipendenti alle domande degli ispettori, fornendo loro istruzioni verbali e scritte. Le fatture per i servizi di formazione sono risultate false e utilizzate per giustificare crediti d’imposta inesistenti.
Denunce per reati fiscali
Le indagini hanno portato alla denuncia dei rappresentanti legali delle tre aziende coinvolte, accusati di indebita compensazione, dichiarazione fraudolenta tramite l’uso di fatture per operazioni inesistenti e esibizione di documenti falsi all’Amministrazione finanziaria. Le indagini sono ancora in corso per accertare eventuali ulteriori irregolarità.