Turismo in Italia: nel 2025 è boom di prenotazioni

Italia protagonista del turismo 2025: arrivi record, città d’arte affollate e montagna in forte crescita.

13 novembre 2025 16:37
Turismo in Italia: nel 2025 è boom di prenotazioni -
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Mancano ormai meno di due mesi alla fine del 2025 ed è possibile stilare un bilancio indicativo piuttosto attendibile sull’andamento del turismo italiano.

Per certo, si può definire il 2025 come anno estremamente positivo, caratterizzato, durante la stagione estiva, da un vero e proprio boom di prenotazioni per moltissime destinazioni italiane.

La conferma arriva da fonti ufficiali: il 6 settembre il sito ufficiale del Ministero del Turismo ha pubblicato un comunicato stampa intitolato: “Estate 2025, Ministero del Turismo: Italia si conferma regina d’Europa per tasso di saturazione e competitività”.

Scendendo sul concreto, i dati sono i seguenti: a giugno 2025, 16,79 milioni di arrivi e oltre 59 milioni di presenze, con una permanenza media per visitatore di circa 3,5 notti, con un netto miglioramento sia sul 2024 che sul periodo pre-Covid.

Tra le scelte dei turisti vi sono state le classiche mete culturali e le aree montane e costiere.

Per inciso, per l’imminente stagione invernale è prevedibile un’affluenza record nelle zone sciistiche della Penisola, in particolare il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Lombardia.

Prenotazioni e arrivi: i numeri del boom

Secondo le rilevazioni dell’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) pubblicate a giugno 2025 (“L’Italia tra le mete più ambite dell’estate 2025”), per l’estate erano già prenotati circa 10,6 milioni di arrivi internazionali, con un giro d’affari stimato superiore ai 10 miliardi di euro legato a questi arrivi e alla spesa durante il soggiorno. I turisti attesi nei nostri aeroporti erano 27 milioni.

Le indagini ENIT segnalavano inoltre una crescita della domanda verso l’Italia di quasi il 18% rispetto alle proiezioni precedenti.

Il turismo culturale

Secondo il 21esimo Rapporto Federculture, la cultura è stata e rimane il principale motore della domanda turistica. I dati definitivi relativi al 2024, mostrano infatti che i Comuni a vocazione culturale hanno attratto il 63,2% delle presenze turistiche totali, con una componente straniera pari al 57%.

Le presenze internazionali sono arrivate a quota 254 milioni, con un incremento dell’8,4% nei confronti del 2023. Un flusso imponente che ha interessato l’intero settore culturale: i musei statali hanno registrato 60,8 milioni di visitatori e 382 milioni di euro di introiti, mentre il Colosseo ha quasi raddoppiato i suoi ingressi rispetto al 2019 (anno pre-pandemia).

Secondo i dati del Ministero del Turismo, tra giugno e agosto 2025 Roma ha superato i 15 milioni di visitatori (è stata la città più visitata), mentre Venezia ha toccato il limite massimo di presenze giornaliere, cosa che ha indotto le autorità ad ampliare i sistemi di prenotazione online.

Ovviamente non mancano le criticità, fra cui il sovraffollamento, particolarmente critico in città come Firenze e Venezia.

Turismo balneare e turismo montano

Ci sono state considerazioni contrastanti per quanto riguarda il turismo balneare, che per alcune fonti ha toccato punte da record e per altre è stato un flop. Molte associazioni del settore hanno parlato di una situazione non particolarmente brillante. In parte la cosa può essere spiegata da quello che alcune testate hanno definito “boom della montagna”. In effetti, molte destinazioni montane hanno avuto risultati estremamente positivi. Per esempio, vi sono state aree montane con alti livelli di saturazione fra cui la Valle d’Aosta (48,8%), la Provincia Autonoma di Trento (46,64%), la Basilicata (46,59%) e l’Abruzzo.

A prescindere da come si vogliano interpretare alcuni dati sul turismo balneare, rimane il fatto indiscutibile che l’Italia è stata nel 2025 una delle destinazioni europee più richieste in assoluto.

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