Allarme Ambasciata USA: Russia pronta ad attaccare Kiev
L’ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina ha lanciato un allarme per un imminente attacco “significativo” da parte della Russia contro Kiev. Secondo le informazioni ricevute, oggi, 20 novembre, è previsto un possibile attacco aereo di ampia portata. Per questo motivo, l’ambasciata ha deciso di chiudere le sue porte “per estrema cautela”. Si consiglia ai cittadini statunitensi di prepararsi a cercare rifugio immediatamente in caso di allarme aereo.
Nuova dottrina nucleare della Russia: appello alla calma da parte di Pechino
La Cina ha chiesto “calma” e “contenimento” dopo la firma da parte di Vladimir Putin della nuova dottrina nucleare russa, che amplia le situazioni in cui Mosca potrebbe rispondere con armi nucleari. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato che in queste circostanze tutte le parti devono mantenere la calma e cercare di ridurre le tensioni attraverso il dialogo e le consultazioni.
Corea del Nord fornisce obici e lanciarazzi alla Russia: conferma dell’intelligence sudcoreana
Secondo l’intelligence sudcoreana (Nis), la Corea del Nord ha fornito ulteriori obici e lanciarazzi alla Russia. Questa notizia è stata confermata da fonti parlamentari dopo un briefing della Commissione intelligence. Circa 11.000 truppe nordcoreane sono state addestrate nel nordest della Russia e sono state dispiegate nel Kursk alla fine di ottobre. Alcuni di questi militari hanno partecipato a operazioni di combattimento e sono attivamente coinvolti sul fronte.
Zelensky: senza aiuti Usa perderemmo la guerra
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha lanciato l’allarme dichiarando che l’Ucraina perderebbe la guerra contro la Russia se gli Stati Uniti interrompessero gli aiuti, non solo militari. Zelensky ha sottolineato l’importanza dell’unità e ha affermato che, anche se gli aiuti dovessero venire tagliati, l’Ucraina continuerà a combattere con le proprie risorse, ma non sarebbero sufficienti per prevalere. Ha inoltre sottolineato che la fine della guerra dipende anche dagli Stati Uniti, che hanno il potere di influenzare il presidente russo Vladimir Putin.
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