Udine. Sequestro di furetti e tartarughe detenuti in condizioni disperate

Tredici furetti detenuti in una gabbiafatiscente, sporca e con la lettiera intrisa di feci, urina e pelo eotto tartarughe acquatiche abbandonate in una vasca tra i rottamiarrugginiti: questa la situaz...

17 ottobre 2019 17:40
Udine. Sequestro di furetti e tartarughe detenuti in condizioni disperate -
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Tredici furetti detenuti in una gabbia
fatiscente, sporca e con la lettiera intrisa di feci, urina e pelo e
otto tartarughe acquatiche abbandonate in una vasca tra i rottami
arrugginiti: questa la situazione che si sono trovate di fronte le
guardie zoofile dell’OIPA di Udine in un terreno abbandonato nella
provincia est di Udine.

I furetti, tutte femmine e molto giovani, venivano detenuti in pessime condizioni igienico-sanitarie in un’unica gabbia fatiscente che, oltre alla presenza di ragnatele, conteneva la carcassa di un coniglio bianco in decomposizione, il quale rappresentava probabilmente il pasto dei furetti. Non migliore la detenzione delle tartarughe: abbandonate a se stesse in un vascone a rischio rottura, le tartarughe vivevano in mezzo a tanti altri rifiuti arrugginiti in un’acqua così sporca che non era possibile vedere attraverso di essa. Fortunatamente una delle guardie dell’OIPA ha visto una delle tartarughe che ha fatto capolino oltre la superficie dell’acqua, rendendo possibile così la scoperta delle altre.

Abbiamo il forte sospetto che si
tratti di un allevamento improvvisato dove i furetti, tutte femmine,
erano detenuti in quelle condizioni allo scopo di farle riprodurre con
l’obiettivo successivo della vendita
– dichiara Edoardo Valentini, coordinatore del nucleo guardie zoofile dell’OIPA di Udine – Lo
sfruttamento dell’allevamento di animali finalizzato alla vendita è
infatti un fenomeno che non riguarda solo cani e e gatti, ma è diffuso
anche negli animali selvatici, sempre più diffusi come nelle famiglie”.

Data la situazione, immediata è stata la
denuncia per il reato di maltrattamento e detenzione di animali in
condizioni incompatibili con la loro natura, oltre che il sequestro di
tutti gli animali che, in accordo con il veterinario dell’Ussl
intervenuto sul posto, sono stati trasferiti presso un centro recupero
animali selvatici (CRAS), dove saranno monitorati da un punto di vista
veterinario e potranno vivere in un ambiente adatto al loro benessere.

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