Stand-by a Bruxelles per l’accordo sulla nomina dei vicepresidenti della Commissione Europea
Il processo di approvazione dei sei vicepresidenti designati della prossima Commissione Europea è attualmente in stand-by a Bruxelles. Si attende che si concluda l’audizione di Teresa Ribera, terza vicepresidente del governo Sanchez, alle Cortes di Madrid, focalizzata sulle alluvioni che hanno causato oltre 200 morti nella regione di Valencia alla fine del mese scorso. Fonti parlamentari riferiscono che i principali gruppi politici si stanno incontrando nella capitale belga per discutere l’intesa, in linea con le linee guida presentate da Ursula von der Leyen lo scorso luglio.
Si ipotizza che Manfred Weber stia agendo con cautela nei confronti del Partito Popolare spagnolo e del suo leader Alberto Nunez Feijòo. Il politico bavarese non può annunciare l’accordo sulla nomina di Ribera prima che i deputati popolari alle Cortes abbiano concluso le loro critiche, per non creare tensioni con il Partido Popular. Allo stesso tempo, Weber ha bisogno del sostegno degli spagnoli per essere rieletto presidente del partito al congresso che si terrà ad aprile a Valencia. Al momento, non c’è ancora un accordo definitivo a Bruxelles, poiché si attendono sviluppi da Madrid. I Socialisti, in particolare, non possono confermare l’intesa prima del Partito Popolare, dato che Ribera è una figura chiave per loro nella nuova Commissione. La delegazione francese all’interno del gruppo S&D mostra un atteggiamento ostile verso l’accordo, poiché si oppone alla nomina di un vicepresidente esecutivo proveniente dall’Italia considerata di estrema destra.
Il contrasto tra il Pp e il Psoe spagnoli ha bloccato il processo decisionale in Ue, influenzato dalla posizione di Weber nei confronti di Feijòo e dal mantenimento della leadership del gruppo Socialista al Parlamento Europeo nelle mani del Psoe. Il governo Sanchez considera la nomina di Ribera un grande successo, mentre i Popolari spagnoli cercano di ostacolarla. Si spera che un accordo sulla nuova Commissione possa essere raggiunto nel pomeriggio per consentire il voto il 27 novembre e l’entrata in carica il primo dicembre, sempre che la situazione politica interna spagnola lo consenta.
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