VENEZIA – Matteo Salvini è voluto entrare nel pomeriggio per pochi minuti nel carcere di Santa Maria Maggiore, a Venezia.
L’obiettivo del leader del Carroccio, in tour nel veneziano per le elezioni, era l’incontro con Walter Onichini, il macellaio detenuto a seguito della condanna inflittagli qualche giorno fa dalla Cassazione per aver ferito un ladro che si era introdotto nella sua abitazione.
Accompagnato dal vicesindaco Andrea Tomaello, dall’assessore al commercio Sebastiano Costalonga e dal coordinatore regionale Alberto Stefani, Salvini ha ribadito la richiesta di grazia: “Ho parlato con Walter, mi ha dato il numero della moglie, dell’avvocato, questo non è il posto per un padre di due figli di 7 e 9 anni, con i mutui accesi, l’unica soluzione è la domanda di grazia, ci vuole un po’ di pazienza. E anche sostegno economico perché i mutui non aspettano i tempi della giustizia italiana, quindi come Lega interverremo direttamente e speriamo che tanti altri facciano lo stesso”.
Il leader del Carroccio spiega la presa di posizione rispetto alla giustizia: “Ahimé è dentro da una settimana, dico ahimé perché tutti i casi precedenti, benzinai, tabaccai, ristoratori, gioiellieri e farmacisti si sono conclusi con assoluzioni, quindi non so perché i giudici abbiano fatto questa scelta, non la condivido assolutamente, però lavoro con quello che ho a disposizione, perciò domanda di grazia, 4 anni e 11 mesi per un lavoratore, padre di famiglia, con moglie e due figli che vanno alle elementari non sono ipotizzabili”.
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