Le visure catastali e ipocatastali sono documenti fondamentali per chiunque abbia a che fare con beni immobili, poiché forniscono informazioni chiave su proprietà e diritti relativi a terreni e fabbricati. La principale distinzione tra queste due tipologie di visura riguarda la fonte dei dati e la finalità d’uso.
Visure catastali: cosa contengono e a cosa servono
Le visure catastali riportano dati registrati presso gli Uffici provinciali del Catasto. Questi documenti descrivono l’esatta ubicazione e le caratteristiche di un immobile attraverso dettagli come foglio catastale, particella, subalterno, categoria, rendita e intestatari.
Sono inoltre disponibili visure storiche, che indicano eventuali variazioni avvenute nel tempo, cioè forniscono un resoconto completo della storia di un immobile, inclusi i precedenti proprietari, i frazionamenti e i dati catastali passati. Essa permette di consultare le informazioni archiviate dall’Ufficio del Catasto riguardanti la storia di un terreno o di un fabbricato, a condizione che se ne conoscano gli identificativi catastali. Il documento consente di accedere ai dati fiscali e alle superfici occupate dall’immobile negli ultimi venti anni.
Le visure catastali sono utilizzate principalmente per fini fiscali. Vengono richieste per calcolare tasse come IMU, TASI o la tassa sui rifiuti, oppure per avere una panoramica del patrimonio immobiliare di un soggetto, utile in fase di compravendita.
Visure ipocatastali: informazioni e scopo
Le visure ipocatastali, invece, raccolgono dati non solo dal Catasto ma anche dalle Conservatorie dei Registri Immobiliari, che registrano atti legati a compravendite, successioni, locazioni e altri trasferimenti di proprietà. Questi documenti contengono inoltre informazioni su eventuali gravami, come ipoteche, sequestri o pignoramenti.
L’uso principale delle visure ipocatastali è di carattere giuridico: vengono richieste per verificare la presenza di vincoli o diritti reali su un immobile, e hanno valore probatorio in sede legale. Queste visure sono essenziali per chi deve accertare la situazione patrimoniale di un soggetto, ad esempio per la concessione di crediti o per azioni di recupero.
Differenze fondamentali
La differenza chiave tra visura catastale e ipocatastale sta nel fatto che le prime offrono una visione aggiornata e dettagliata delle caratteristiche fisiche e fiscali di un immobile, mentre le seconde forniscono una panoramica sugli aspetti legali e giuridici legati alla proprietà, comprese eventuali pregiudizievoli. Le visure ipocatastali hanno quindi un valore aggiunto per l’accertamento della situazione reale di un immobile e sono opponibili in tribunale.
Quando e come richiedere entrambe
Spesso le due tipologie di visura si completano a vicenda: una visura catastale può fornire una prima idea del patrimonio immobiliare di un soggetto, mentre la visura ipocatastale ne chiarisce la situazione giuridica. È possibile richiedere visure a livello nazionale, ma ogni richiesta deve essere inoltrata separatamente a ciascun Ufficio Catastale o Conservatoria competente, poiché non è possibile ottenere un riepilogo globale.
Infine, va notato che le visure ipocatastali, soprattutto quelle fornite direttamente dalle Conservatorie, possono risultare complesse da interpretare. Per questo motivo, esistono servizi specializzati che offrono documenti semplificati, rendendo le informazioni più chiare e fruibili per l’utente finale.
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