Accuse su fatti a Porto Vecchio: risposta dell'assessore regionale Roberti

L'assessore regionale risponde alle accuse sulle condizioni degli immigrati a Porto Vecchio

L'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti ha deciso di replicare alle accuse mosse da un'associazione che si occupa di immigrati riguardo agli eventi avvenuti a Trieste. Nella città friulana, infatti, otto persone irregolari sono state intossicate dal monossido di carbonio sprigionatosi da un fuoco acceso in un edificio abbandonato a Porto Vecchio.

Secondo Roberti, le istituzioni offrono strutture di accoglienza gestite da associazioni che dispongono di numerosi posti liberi. Tuttavia, si chiede il motivo per cui alcuni preferiscano dormire in luoghi abbandonati anziché usufruire di questi servizi. L'assessore ipotizza che molti clandestini evitino le strutture regolari per rimanere "fuori dai radar" e vivere nell'illegalità.

Di conseguenza, Roberti sostiene la necessità di adottare strumenti legislativi per aumentare le espulsioni dal territorio nazionale, come richiesto dal ministro Piantedosi in un recente incontro con i prefetti. L'assessore esprime gratitudine alla Prefettura e alla Questura per il loro impegno quotidiano, nonostante la mancanza di collaborazione da parte di coloro che dovrebbero svolgere al meglio il proprio lavoro.

In conclusione, Roberti critica coloro che attaccano le forze dell'ordine e le istituzioni che li retribuiscono anziché collaborare per garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi.

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