Affitto postazioni di lavoro: la risposta flessibile alla nuova geografia del lavoro

Negli ultimi anni, il concetto di luogo di lavoro ha subito una trasformazione profonda, accelerata da eventi globali e nuove abitudini professionali. Lo smart working, le esigenze di flessibilità e l...

18 luglio 2025 08:36
Affitto postazioni di lavoro: la risposta flessibile alla nuova geografia del lavoro -
Condividi

Negli ultimi anni, il concetto di luogo di lavoro ha subito una trasformazione profonda, accelerata da eventi globali e nuove abitudini professionali. Lo smart working, le esigenze di flessibilità e la crescita esponenziale di freelance e startup hanno ridisegnato la mappa del lavoro, rendendo l'affitto di postazioni lavorative una soluzione sempre più strategica.

Secondo l'ultimo report di CBRE (2024), il 43% delle aziende italiane ha ridotto gli spazi tradizionali a favore di ambienti condivisi, mentre oltre il 60% dei lavoratori under 40 dichiara di preferire ambienti flessibili e condivisi rispetto all'ufficio fisso.

Un trend confermato anche dai dati di Coworking Europe, che registrano un aumento del 18% degli spazi di lavoro condivisi in Italia nell'ultimo anno, con una concentrazione crescente nelle grandi città come Milano, Roma, Torino e Bologna.

In collaborazione con il team di Last Place, abbiamo analizzato i principali cambiamenti nella domanda di postazioni lavorative flessibili, evidenziando come le esigenze di mobilità, risparmio e qualità degli spazi stiano ridefinendo il concetto stesso di ufficio.

Una nuova domanda di flessibilità

La domanda di postazioni in affitto non proviene più solo da freelance o creativi digitali. Anche professionisti, consulenti, piccoli imprenditori e team aziendali scelgono oggi formule ibride per motivi economici e logistici.

Il classico ufficio in centro, con contratti rigidi e spese fisse, non è più l'unica opzione: l'affitto orario, giornaliero o mensile consente di adattare lo spazio alle reali esigenze del lavoro contemporaneo.

Le aziende, in particolare, sfruttano le postazioni flessibili per progetti temporanei, team itineranti o come alternativa smart per i lavoratori da remoto. Un modello win-win che riduce i costi fissi e aumenta la soddisfazione dei dipendenti.

Dove si trovano le postazioni più richieste?

Milano guida la classifica italiana per numero di spazi flessibili, seguita da Roma e Torino. In particolare, quartieri come Porta Romana, Isola o Lambrate offrono soluzioni moderne e ben collegate, ideali per chi cerca comodità e stimoli creativi.

Allo stesso modo, Bologna ha visto crescere la presenza di hub professionali a pochi passi dalla stazione, perfetti per chi lavora tra diverse città.

Il fenomeno, però, si estende anche a realtà più piccole: Lecce, Trento, Perugia, Bergamo e Catania registrano una crescita di spazi innovativi, spesso nati da rigenerazioni urbane o da iniziative locali legate all'innovazione e alla sostenibilità.

Quanto costa davvero una postazione di lavoro?

I costi variano in base alla città, alla zona e ai servizi inclusi. A Milano, l'affitto di una postazione in open space parte da circa 20-25 euro al giorno, con tariffe mensili che vanno da 250 a 450 euro. A Roma i costi sono leggermente inferiori, mentre in città come Palermo o Bari si può accedere a soluzioni smart a meno di 150 euro al mese.

Molti coworking offrono anche pacchetti flessibili: ad esempio, 10 ingressi al mese a 150 euro, oppure accesso illimitato con orari estesi e servizi aggiuntivi (come sale riunioni, segreteria, eventi di networking o area relax). In generale, il vantaggio è l'eliminazione di costi accessori come utenze, pulizie o manutenzione, tipici degli uffici tradizionali.

Il valore aggiunto: servizi, community e benessere

L'affitto di una postazione oggi non riguarda solo lo spazio fisico. I nuovi ambienti di lavoro puntano su design, benessere e connessioni. Arredi ergonomici, luce naturale, aree verdi o sale relax sono elementi ormai fondamentali. Ma il vero plus è spesso la community: entrare in un coworking significa anche entrare in un ecosistema di professionisti, eventi, occasioni di collaborazione.

In questo senso, la scelta della postazione di lavoro diventa anche una scelta di posizionamento e branding personale. Lavorare in un luogo dinamico e stimolante può influire positivamente su creatività, produttività e persino sulle opportunità di business.

Case Study: tre esempi italiani

  1. Talent Garden (Milano): uno dei network più noti in Europa, offre postazioni, sale eventi e corsi di formazione in ambienti ad alto tasso tecnologico. Molto frequentato da startup e professionisti digitali.
  2. Impact Hub (Firenze): spazio focalizzato su innovazione sociale e sostenibilità. Oltre a uffici condivisi, propone eventi e programmi di incubazione per progetti a impatto positivo.
  3. Officine Caos (Torino): esempio virtuoso di rigenerazione urbana, nasce in un'ex area industriale e offre spazi per arte, formazione e coworking in un contesto ibrido tra cultura e imprenditoria.

L'affitto di postazioni di lavoro rappresenta oggi una risposta concreta e attuale alla domanda di flessibilità, sostenibilità e benessere professionale. In un contesto dove il lavoro è sempre più liquido e decentralizzato, questi spazi diventano nodi vitali della nuova economia.

Per freelance, startup, ma anche per aziende strutturate, scegliere una postazione flessibile significa aprirsi a nuove forme di collaborazione, ottimizzare i costi e creare valore.

Una tendenza destinata a consolidarsi, con un impatto significativo sul tessuto urbano e sulle dinamiche del lavoro del futuro.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail