Ex primario immobilizzato a terra e derubato del Rolex: arrestato anche il secondo rapinatore
Arrestato a Verona il presunto complice della rapina al medico di Conegliano: misura cautelare eseguita dai Carabinieri.
CONEGLIANO (TV) - Un nuovo e significativo sviluppo nelle indagini sulla rapina ai danni del medico Pierpaolo Urbani, avvenuta nelle prime ore del pomeriggio del 27 ottobre vicino alla sua abitazione. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Conegliano hanno infatti dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 28enne rumeno, residente in provincia di Verona e con precedenti di polizia.
Fermato il presunto complice della rapina
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Treviso, rappresenta un ulteriore passo avanti nell’attività investigativa che aveva già portato, il 3 novembre, all’arresto di un 26enne marocchino. Quest’ultimo era stato identificato come colui che avrebbe immobilizzato la vittima, mentre il 28enne ora fermato sarebbe il presunto responsabile dell’asportazione del Rolex e del bracciale d’oro sottratti al professionista durante l’aggressione.
L’aggressione e il modus operandi
L’episodio aveva destato forte sconcerto in città: due uomini avevano aggredito Urbani alle spalle, spingendolo a terra e bloccandolo per poi strappargli i preziosi dal polso. Un’azione rapida e violenta che si era conclusa con la fuga dei due individui.
Le indagini e l’analisi delle immagini
Determinante per ricostruire la dinamica e individuare i responsabili è stato il lavoro dei Carabinieri di Conegliano, che hanno analizzato filmati di videosorveglianza della zona. Le immagini hanno permesso di riconoscere nei due sospettati i presunti autori materiali della rapina, conducendo alla seconda misura cautelare eseguita in questi giorni.
L’arresto e la destinazione in carcere
Dopo le formalità di rito, il 28enne è stato trasferito alla Casa Circondariale di Verona, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria. Come previsto dalla legge, la responsabilità dell’indagato sarà accertata esclusivamente in sede di giudizio definitivo, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza.