Aumento dei prezzi e allarmi mediatici per le festività pasquali del 2025: il mercato del cacao, del burro e delle farine ha registrato aumenti significativi, con un impatto diretto sui costi di produzione dei dolci tradizionali come colombe e uova di Pasqua. Se il prezzo del cacao è aumentato notevolmente, raggiungendo valori superiori ai 10mila dollari a tonnellata, il burro ha visto un incremento medio del 48,8% dal 2021. Le previsioni per il 2025 parlano di aumenti fino al 30% per i dolci pasquali, ma gli artigiani locali si preparano ad affrontare la sfida in modo innovativo, cercando di limitare gli aumenti per i consumatori.
I prezzi alle stelle e la risposta degli artigiani
Il mercato globale ha registrato aumenti esponenziali per materie prime fondamentali come il cacao, che ha quintuplicato il suo valore rispetto al 2022, e il burro, che ha visto aumenti medi del 48,8%. A ciò si aggiungono oscillazioni significative anche nel mercato delle farine, con prezzi previsti in aumento per i dolci pasquali. Nonostante i timori, gli artigiani locali di CNA Padova e Rovigo rassicurano i consumatori, affermando che non tutte le aziende seguiranno le tendenze di aumento e che molte cercheranno di assorbire parte dei costi per non gravare troppo sui prezzi finali.
Nicola Verdicchio, responsabile degli alimentaristi di CNA Padova e Rovigo, ha sottolineato come le piccole imprese locali, legate al territorio, possano offrire un valore aggiunto grazie all’artigianalità, cercando di ridurre l’impatto degli aumenti sulle tasche dei consumatori.
Nuove proposte per i consumatori
Nel contesto di questa difficile situazione, molti pasticceri si stanno adattando con prodotti innovativi. Tra le nuove proposte spicca la colomba salata della Pasticceria Mazzucato di Saccolongo. Laura Agostini, titolare della pasticceria, ha spiegato che la colomba salata è pensata per chi preferisce un’alternativa al dolce tradizionale, utilizzando ingredienti come olive, capperi e pomodorini secchi. Tra le altre tendenze per il 2025, si registra un aumento della richiesta per il caramello salato, mentre il pistacchio, che era molto in voga qualche anno fa, sta registrando una leggera discesa.
Artigianalità che fa la differenza
Nonostante l’aumento dei costi, la pasticceria Mazzucato ha deciso di non aumentare i prezzi per i suoi prodotti, grazie all’uso di tecniche artigianali che permettono di contenere i costi. “Usiamo lievito madre fatto in casa, uova fresche e burro di alta qualità. Questo ci permette di risparmiare sui preparati industriali, che costano molto di più”, ha dichiarato Agostini. “La farina ci costa circa 1,5 euro al chilo, mentre il burro si aggira sui 12 euro al chilo. Sebbene i costi siano elevati, riusciamo a mantenere il prezzo finale sotto controllo grazie alla lavorazione artigianale”.
La scelta artigianale non solo consente di mantenere i prezzi più accessibili, ma preserva anche la freschezza, la qualità e l’autenticità dei prodotti, mantenendo alto il valore del lavoro fatto con passione e competenza. In un contesto economico difficile, la creatività e il legame con il territorio diventano un punto di forza per gli artigiani, che continuano a scommettere su prodotti naturali e ingredienti a km zero.