AZZANO DECIMO (PORDENONE) – Martedì 15 aprile, verso le ore 20:00, una telefonata al 112 ha allertato i Carabinieri di Azzano Decimo per una presunta rissa tra giovani al “Parco della Dote”. Ma al loro arrivo, i militari non hanno trovato alcuna colluttazione: al contrario, davanti a loro si è presentato un gruppo di circa quindici ragazzini, la maggior parte tra i 12 e i 14 anni, molti in stato di forte ebbrezza.
Due minorenni trasportati al pronto soccorso
Tra i presenti, un ragazzo del 2010 è stato trovato a terra dopo essere caduto, riportando un trauma cranico e una ferita profonda al ginocchio. Accanto a lui, una coetanea giaceva priva di sensi sull’erba, anch’essa in evidente stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcolici. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al Pronto Soccorso di Pordenone, dove, dopo le cure necessarie, sono stati affidati ai rispettivi genitori.
Casi ripetuti di alcol tra minori nella provincia
Quello di Azzano Decimo è il terzo episodio dall’inizio dell’anno in cui le forze dell’ordine devono intervenire per minori in stato di ebbrezza. Il 5 aprile, a Maniago, due studentesse di 12 e 13 anni sono state soccorse in strada, dopo che alcuni residenti avevano segnalato schiamazzi e comportamenti anomali. Anche in quel caso, si è reso necessario il ricovero in ospedale.
Un’altra segnalazione è arrivata il 7 marzo da Spilimbergo, dove due adolescenti, nati nel 2009 e 2010, hanno accusato gravi malori dopo aver ingerito un mix di bibite energizzanti e superalcolici. Anche loro sono stati ricoverati e successivamente riaffidati ai genitori.
Allarme sociale: indagini sulla vendita di alcolici ai minori
In tutti i casi, il rapido intervento dei Carabinieri ha evitato conseguenze più gravi. Ma il fenomeno preoccupa: sono attualmente in corso accertamenti per individuare i canali di vendita attraverso cui i minorenni riescono a procurarsi bevande alcoliche vietate. Il divieto di vendita ai minori è chiaro, ma spesso viene aggirato o ignorato.
Salute a rischio e conseguenze penali
Il binge drinking, ovvero l’assunzione veloce e smodata di alcol per raggiungere l’ubriachezza, è ormai diffuso anche tra i giovanissimi. A preoccupare non è solo il numero crescente di episodi, ma anche le ripercussioni sulla salute. Il Tenente Colonnello Gianandrea Fiorino, medico dell’Arma, ha ricordato che l’organismo dei ragazzi non è in grado di metabolizzare correttamente l’alcol prima dei 16 anni, con danni potenzialmente irreversibili al cervello e al fegato.
Prevenzione e azione educativa condivisa
Il fenomeno ha radici profonde: spesso si intreccia con disagi psicologici, la necessità di accettazione nel gruppo, o il desiderio di evasione da una quotidianità difficile. La famiglia e la scuola hanno un ruolo centrale nella prevenzione, ma anche il controllo delle autorità resta fondamentale. La diffusione del binge drinking tra i giovanissimi rappresenta un campanello d’allarme per l’intera comunità, che deve interrogarsi sulle strategie educative e sui valori trasmessi alle nuove generazioni.