PADOVA – Un episodio di violenza durante una partita di calcio giovanile ha portato a una squalifica esemplare per un calciatore dell’Usma Padova. Il giovane, mentre giocava una partita del campionato provinciale Allievi Under 17, ha aggredito l’arbitro con un calcio sulla coscia. Il giudice sportivo ha inflitto una pena di quattro anni di squalifica, impedendo al calciatore di tornare in campo prima di marzo 2029.
L’incidente e la reazione del giudice sportivo
L’incidente si è verificato durante il match tra l’Unione Arzergrande Codevigo Vallonga (Acv) e l’Usma Padova, due squadre appaiate in classifica. A pochi minuti dalla fine della partita, con il punteggio di 1-0 per la squadra di casa, il calciatore dell’Usma, dopo essere stato espulso per aver lanciato il pallone contro l’arbitro, ha aggredito quest’ultimo con un calcio alla coscia. Non contento, ha tentato un secondo colpo, fermato solo dall’intervento di dirigenti delle due squadre.
Conseguenze per il calciatore e la società
A seguito dell’aggressione, l’arbitro, che ha subito un notevole gonfiore alla coscia, è stato costretto a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. La giustizia sportiva ha comminato la pena di squalifica minima di quattro anni, prevista per atti violenti contro gli arbitri, quando accertati da una struttura sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale. Oltre alla sanzione al calciatore, la società dell’Usma Padova ha ricevuto una multa di 100 euro. Il provvedimento ha coinvolto anche l’allenatore, ritenuto responsabile per non essere intervenuto per fermare l’aggressione, che è stato inibito dal suo ruolo per 3 mesi.