Colpo di scena nel caso Resinovich: "Il tecnico ha mentito, la vertebra era già rotta"

Nuove analisi sul corpo di Liliana Resinovich confermano una frattura preesistente: il caso si riapre con dubbi su vecchie versioni.

12 maggio 2025 15:13
Colpo di scena nel caso Resinovich: "Il tecnico ha mentito, la vertebra era già rotta" -
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TRIESTE – Un nuovo sviluppo scuote il caso della morte di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita a gennaio 2022. Gli ultimi accertamenti medico-legali, condotti in questi giorni da un gruppo specializzato, hanno portato a una riesamina completa delle immagini della TAC eseguita sul corpo poco dopo il ritrovamento.

Riesaminata la frattura vertebrale emersa nel 2022

Il nuovo esame delle immagini ha confermato che la lesione alla vertebra T2 era già presente al momento della TAC realizzata l’8 gennaio 2022. Un dato ritenuto rilevante per ricostruire con esattezza le circostanze della morte, ancora oggi avvolte da molte ombre.

Il team incaricato ha lavorato per verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rilasciate nei mesi successivi da un tecnico anatomopatologo coinvolto nelle analisi del cadavere. La frattura vertebrale, secondo quanto emerso, non sarebbe stata provocata successivamente, smentendo così versioni precedenti che ipotizzavano una rottura sopravvenuta in fase successiva all'esame o durante la movimentazione del corpo.

Contestata la ricostruzione di un tecnico

La nuova perizia ha messo in discussione la credibilità di alcune dichiarazioni rilasciate da un operatore coinvolto nei rilievi post mortem. Secondo la difesa del fratello della vittima, tale ricostruzione sarebbe priva di fondamento e si starebbero valutando eventuali responsabilità più ampie, anche in relazione ai legami del tecnico con altre figure connesse alla vicenda.

Indagini e ombre ancora fitte

Il recente aggiornamento potrebbe avere un impatto rilevante sul quadro investigativo e riaccendere l’attenzione sulle modalità e tempistiche del decesso, nonché sulle figure che ruotano attorno al caso, a partire da chi ha gestito le fasi successive al ritrovamento del corpo.

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