Coronavirus, Veneto: diminuiscono ancora i contagi, superati i 500 mila tamponi

In Veneto il numero totale di positivi al coronavirus è di 18939, +13 dalla rilevazione di ieri; nelle ultime ventiquattro ore sono stati eseguiti circa 10 mila tamponi, nel complesso sono 506734; le...

17 maggio 2020 14:23
Coronavirus, Veneto: diminuiscono ancora i contagi, superati i 500 mila tamponi -
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In Veneto il numero totale di positivi al coronavirus è di 18939,
+13 dalla rilevazione di ieri; nelle ultime ventiquattro ore sono stati
eseguiti circa 10 mila tamponi, nel complesso sono 506734; le persone in isolamento sono 3979, -217 da ieri; i ricoverati sono 601 (il 3 maggio erano 1056), -17 da ieri, di cui 300 positivi; i pazienti in terapia intensiva sono 50 (il 3 maggio erano 99); i guariti e dimessi sono 3179, +18 da ieri; il totale dei deceduti dall’inizio dell’epidemia è di 1792, di cui 1316 negli ospedali, +4 dalla precedente rilevazione81 i nuovi bambini nati sul territorio regionale.

Lo rileva il bollettino della Regione Veneto di oggi, domenica 17 maggio, presentato da Luca Zaia nel consueto punto stampa da Marghera.

LA CONFERENZA STAMPA DI OGGI

Una guerra. Così il presidente Zaia commentando la riunione di questa notte, all’inizio il punto stampa. Il governatore ha poi esposto i numeri, con solo 13 positi su 10mila tamponi, e dimezzate le terapie intensive e i ricoverati in due settimane. “Il modello aveva ragione” chiosa Zaia.

«In riunione c’è stato uno scontro sulle responsabilità (delle
Regioni e del governo) e si è chiuso con un lodo: le linee guida
verranno recepite dal dpcm e allegate. Questo a tutela di chi deve
metterle in partica. Le Regioni si assumono le loro responsabnilità; io
ci metto la firma perchè sono convinto che i veneti meritino fiducia –
racconta – Adesso il percorso diventa più complicato: è bene ricordarlo.
La responsabilità passa dal centro di cura al singolo».

«Per onestà vi devo dire che l’ordinanza è qui (e la mostra) e
aspettiamo il Dpcm. Il primo punto è sulle protezioni individuali con
multe da 400 a 3mila euro che finiranno sul conto “coronavirus”. Se le
mascherine non vengono messe come si deve qui si richiude tutto. Sia
chiaro. La reponsabilità è mia. Quindi obbligo fuori dall’abitazione,
tranne per chi fa attività fisica intensa. Il limite degli spostamenti
tra Regioni e decadrà alla mezzanotte del 2 giugno, tranne gli accordi
stipulati per ricongiungimenti lungo i confini.

Cosa apriamo da lundì: ci saranno due allegati, con due tipi di linee
guida. Ristorazione e bar, stabilimenti balneari, strutture ricettive,
rifugi alpini, campeggi e tutte le strutture open air, servizi alla
persona (tranne tatuatori, bagni turchi, saune e attività termali),
commercio al dettaglio tutto, mercati e mercatini, ambulanti. Tutti gli
uffici, le autoscuole,attività produzione teatrale, le piscine,
palestre, tutte le avvità che non prevedono contatto fisico, impianti
sportivi. Manutenzione del verde, musei, archivi e biblioteche, parchi
zeologici e riserve naturali, traporti pubblici e impianti a fune.
Sospese le attività dei centri termali, tranne che per la cura
sanitaria, centri sociali e culturali, sale gioco, sale bingo,
discoteche e similari. Sarà necessario che i Comuni deroghino gli orari
di apertura. Abbiamo inserito i tirocinii professionali, e si torna a
fare formazione. Ci sono le disposizioni per i culti religiosi. Infine, è
specificato che le multe finiranno nel conto di aiuti coronavirus».

Poi, rispondendo alle domande della stampa: «Non dipende da noi se
siamo arrivati all’ultimo momento con l’accordo governo-Regioni. Io
penso che i problemi siano nati dal fatto che l’autonomia regionale a
Roma non è di casa. Non sono abituati a pensare nell’ottica della
responsabilità regionale, c’è sempre il retro pensero che l’autonomia
tolga potere al centro, alla burocrazia. C’erano anche delle resistenze
scientifiche alle riaperture, ma gli studiosi sono dei puristi: non può
passare l’idea che chi vuole riaprire è un irresponsabile. Noi li
leggiamo i dati settimanali dell’Iss. La vicenda sanitaria ha dimostrato
che sull’autonomia abbiamo ragione noi: vediamo cosa farà Conte al di
là delle parole di apprezzamento». Sul tema turismo Zaia propone di
«promuovere la nostra eccellenzia sanitaria. L’esempio di Vò deve fare
il giro del mondo. Chi viene in Veneto è sicuro». Infine resta
l’incognita sui centri estivi.

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