Il nuovo corso Preposti: motivazione, tecnologie e clima di lavoro

L’analisi del Dott. Simone Di Marco di GDM S.R.L.Il nuovo Accordo Stato-Regioni ha ridisegnato la Formazione dei Preposti alla Sicurezza, ma dietro le novità normative si nascondono anche dinamiche di...

21 luglio 2025 11:39
Il nuovo corso Preposti: motivazione, tecnologie e clima di lavoro -
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L’analisi del Dott. Simone Di Marco di GDM S.R.L.

Il nuovo Accordo Stato-Regioni ha ridisegnato la Formazione dei Preposti alla Sicurezza, ma dietro le novità normative si nascondono anche dinamiche di motivazione, coinvolgimento e nuove opportunità per migliorare il clima di lavoro. Ne abbiamo parlato con il Dott. Simone Di Marco, responsabile formazione di GDM S.R.L., esplorando aspetti spesso trascurati, ma che possono fare la differenza nella vita reale delle aziende.

Dott. Di Marco, spesso il ruolo del preposto viene visto come un “onere” in più. Come si può trasformare questa figura in una risorsa motivata?

«È vero, capita che alcuni vedano il ruolo di preposto come una responsabilità scomoda, quasi una “patata bollente”. Noi cerchiamo di cambiare prospettiva: durante i corsi sottolineiamo che il preposto non è solo un “controllore”, ma può essere un punto di riferimento positivo per i colleghi. Quando la formazione non è vissuta come un obbligo, ma come uno strumento per crescere professionalmente, molti preposti scoprono che gestire la Sicurezza significa anche acquisire autorevolezza e capacità di leadership. In alcune aziende, poi, vediamo che i Preposti più motivati vengono coinvolti anche in altri progetti di miglioramento: questa è la strada giusta.»

I corsi per Preposti si adattano ai diversi settori? Ad esempio, in sanità o nella ristorazione cosa cambia?

«Assolutamente sì. Ogni settore ha le sue priorità. In sanità si lavora molto sulla gestione dello stress e sulla comunicazione con persone in difficoltà, mentre nella ristorazione la formazione spesso ruota intorno all’igiene, alla gestione delle emergenze e al lavoro in spazi ristretti. Noi costruiamo corsi con casi pratici presi dalla vita reale di quel settore: ad esempio, simuliamo situazioni in cucina, nei reparti ospedalieri o nei negozi. Solo così la formazione diventa utile davvero e i Preposti non sentono di perdere tempo, ma di imparare qualcosa che serve ogni giorno.»

Come affrontate il caso del “Preposto riluttante”, cioè chi riceve questo ruolo ma non lo vorrebbe?

«Succede più spesso di quanto si pensi. In alcuni casi le aziende scelgono come preposto chi ha più esperienza, ma non sempre questa persona è pronta o disponibile a ricoprire questo ruolo. Durante la formazione dedichiamo spazio all’ascolto e al confronto: lasciamo che emergano i dubbi, le paure, le difficoltà. Condividiamo esperienze di chi ha superato lo stesso scoglio e lavoriamo anche su tecniche di comunicazione assertiva. È importante che il Preposto senta di non essere “lasciato solo”, ma sostenuto dall’azienda. Molte volte basta questo per far cambiare atteggiamento.»

Le nuove tecnologie possono essere d’aiuto nella formazione dei Preposti?

«Oggi più che mai. Usiamo spesso strumenti digitali, piattaforme per simulazioni interattive, quiz online e realtà virtuale per far vedere da vicino come affrontare situazioni di rischio. Questo rende il corso più coinvolgente e aiuta chi magari fatica a seguire una lezione tradizionale. In futuro, penso che la realtà aumentata sarà sempre più usata: permette di allenarsi in scenari realistici, ma sicuri. Così, anche chi ha poca esperienza può imparare facendo, senza rischi.»

La formazione dei Preposti può migliorare anche il clima aziendale?

«Sì, lo vediamo spesso. Quando un’azienda investe davvero su queste figure, il clima in reparto cambia: cresce il rispetto reciproco, si riducono i conflitti e le persone si sentono più ascoltate. I preposti, se sono formati bene, diventano un ponte tra azienda e lavoratori. Questo vale soprattutto nei momenti di cambiamento, quando nascono nuove procedure o si affrontano emergenze. Una buona formazione aiuta i preposti a comunicare meglio, a prevenire malintesi e, alla lunga, a costruire un ambiente di lavoro più sereno e produttivo.»

Ringraziamo il Dott. Simone Di Marco per aver affrontato temi spesso poco discussi, ma fondamentali per rendere la Sicurezza un valore condiviso e non solo una regola da rispettare.

In fondo, come dimostra l’esperienza, la formazione non è solo “una questione di ore”, ma può essere la leva per cambiare davvero il modo di lavorare insieme.

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