TREVISO – Si è concluso con grande partecipazione e coinvolgimento il progetto “Hai capito come?! Imparare è un gioco”, promosso dall’azienda Dal Negro di Carbonera in collaborazione con l’IS “Giorgi-Fermi” di Treviso e con il patrocinio della Città di Treviso. Un percorso educativo innovativo che ha visto protagonisti gli studenti delle scuole superiori in laboratori di storytelling e scacchi, dove il gioco analogico è stato usato come leva per stimolare creatività, concentrazione e socialità.
L’evento finale: parole, storie e talento
Venerdì 30 maggio, l’aula magna dell’istituto ha ospitato la sfida finale tra gli otto gruppi finalisti. I partecipanti, selezionati dopo una fase di semifinali interne, si sono confrontati attraverso la creazione di racconti originali a partire da parole chiave e carte-situazione. A supportarli, i docenti delle rispettive classi e gli ideatori del gioco – Daniele Bodei, Agnese Campedelli e Adriana Riccardi – che hanno animato l’incontro con una performance di improvvisazione dal vivo, mostrando il potenziale didattico del gioco “Quella volta che…”, vincitore dell’Italian Game Jam 2023.
La giuria, composta da esponenti dell’istituto e rappresentanti Dal Negro, ha valutato le esibizioni secondo una griglia formativa centrata su espressione, originalità e collaborazione. Questi i gruppi premiati:
- II D – Daniele Bianchin, Davide Graziotto, Francesco Stefan, Simone Vendramini (Prof.ssa S. Montella)
- II B – Giordano Caruso, Marta Casarin, Chiara Cattarossi, Chimamandi Mitchell Ezurike (Prof.ssa E. Pianca)
- II A – Christopher Almonte, Francesco Casellato, Arianna Padovan, Virginia Primelli (Prof.ssa E. Pianca)
Un modello educativo innovativo
Il progetto ha dimostrato come il gioco possa essere strumento di apprendimento profondo e coinvolgente. Attraverso il laboratorio narrativo e il corso di scacchi (curato dall’Associazione Scacchistica Trevigiana), gli studenti hanno sviluppato competenze trasversali fondamentali: pensiero critico, strategia, gestione delle emozioni, lavoro di gruppo, storytelling e memoria.
«Abbiamo voluto dimostrare quanto il gioco possa diventare un mezzo incisivo per la crescita personale e professionale dei giovani», ha spiegato Franco Dal Negro, CEO dell’azienda. A lui si è unito il Direttore Generale Francesco Saruggeri, sottolineando l’intenzione di proseguire su questa linea educativa anche in futuro.
Il valore della collaborazione scuola-impresa
Soddisfazione è stata espressa anche dalla prof.ssa Berletti, docente e co-progettista dell’iniziativa: «Collaborare con lo staff creativo di Dal Negro è stato stimolante e proficuo. Speriamo che questo sia solo l’inizio di una lunga sinergia». Apprezzamento anche da parte dell’Assessore Gloria Sernagiotto, che ha ricordato come “offrire ai giovani esperienze formative concrete e coinvolgenti sia un dovere delle istituzioni educative e civiche”.
L’iniziativa rappresenta un modello replicabile e un esempio virtuoso di connessione tra scuola, territorio e impresa, valorizzando l’educazione non formale come strumento per costruire competenze durature e inclusive.
Per approfondire altri progetti didattici innovativi nel Nordest, è possibile leggere l’articolo su Super Walls e street art nelle scuole, dove arte e formazione si incontrano per parlare ai più giovani attraverso linguaggi creativi e contemporanei.