TRENTO – Sabato 19 ottobre, la storica Piazza del Duomo di Trento ha ospitato con grande successo la prima dello spettacolo “Filanderis dal Friûl”, un evento musicale che racconta la storia della filanda di Dignano e il percorso di emancipazione delle donne che vi lavoravano. Questa rappresentazione, ricca di emozione e significato, si è inserita nel contesto di Autumnus-I frutti della terra, una manifestazione in collaborazione con il MUSE-Museo delle Scienze di Trento, quest’anno focalizzata sulla sericoltura.
La storia delle filande e delle filandaie
Il Grop Corâl Vidulês, che ha recentemente celebrato i suoi 40 anni di attività, ha presentato questo spettacolo sotto la direzione del Maestro Mauro Vidoni. Il gruppo è noto per le sue esibizioni di alta qualità in tutto il paese, avendo anche calcato il palcoscenico di Piazza San Pietro di fronte a Papa Francesco. “Filanderis dal Friûl” è il risultato di una profonda ricerca storica, espressa attraverso le parole di Valentino Piovesana, e arricchita da arrangiamenti musicali curati dal Maestro Vidoni. La narrazione visiva è stata ideata dal regista Cristiano Biz, mentre la parte musicale è stata realizzata da Annamaria Del Bianco e Giuliano Banelli.
Un messaggio di memoria e consapevolezza
Il Maestro Vidoni ha dichiarato: “La volontà di realizzare uno spettacolo dedicato al mondo della filanda nasce dal desiderio di mantenere viva una storia definita minore, ma che è cruciale per il nostro territorio e il nostro passato. È uno spettacolo sulla memoria, che ci permette di riscoprire luoghi e persone che ci hanno preceduto, donandoci una lettura autentica del presente e una visione consapevole del futuro.”
Una risposta entusiastica dal pubblico
La reazione calorosa del pubblico trentino, che ha seguito con interesse e coinvolgimento ogni momento dello spettacolo, testimonia l’originalità e la profondità di “Filanderis dal Friûl”. Dopo il successo della prima, il gruppo si prepara a tornare in Friuli per un’altra rappresentazione il 15 novembre a Coseano, presso il Centro Galetiere, un antico “bozzolaio” che ha un’importanza storica legata alla sericoltura nel territorio friulano, un’arte che ha coinvolto molte famiglie nel passato.
Il progetto ha ricevuto il sostegno della Comunità Collinare del Friuli e il patrocinio di vari enti, tra cui il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e l’Unesco.
“C’è qualcosa che ci tiene uniti a chi c’è stato prima di noi e a chi verrà dopo che ce ne saremo andati: una traccia impercettibile ma tenace, che assomiglia tanto a un filo di seta,” ha concluso il Maestro Vidoni, sottolineando l’importanza di custodire la memoria collettiva attraverso l’arte.
Visiti spesso Nordest24? Ora puoi rimuovere tutta la pubblicità e goderti una lettura più piacevole, veloce e senza distrazioni. Clicca qui per maggiori informazioni