Dopo una lunga notte di monitoraggio e interventi di bonifica, le operazioni di spegnimento degli incendi in Friuli Venezia Giulia sono riprese con le prime luci dell’alba. Le recenti fiamme hanno interessato diverse aree della regione, mettendo a dura prova le forze locali e i volontari. In particolare, il Corpo forestale regionale, supportato dalle squadre comunali della Protezione civile, ha lavorato incessantemente per contenere e spegnere i roghi, mentre le cause degli incendi sono ancora sotto indagine.
Incendio vicino al Sacrario di Redipuglia
Il primo e più grave episodio ha coinvolto un incendio scoppiato vicino al Sacrario di Redipuglia, un’area di grande valore storico e ambientale. L’incendio ha devastato circa due ettari e mezzo di vegetazione, creando notevoli difficoltà nelle operazioni di spegnimento. La situazione è stata complicata ulteriormente dall’esplosione di un ordigno bellico, che ha reso le operazioni ancora più rischiose e complesse. Le squadre di intervento hanno dovuto fronteggiare non solo il fuoco, ma anche i pericoli legati alla possibile presenza di esplosivi.
Le operazioni di spegnimento hanno coinvolto numerosi gruppi di lavoro. I Vigili del fuoco delle città di Gorizia, Monfalcone, Udine e Trieste, insieme ai volontari dei comuni di Cormons, Ronchi, Monfalcone, Doberdò del Lago, Fogliano Redipuglia e Gradisca, hanno lavorato instancabilmente per contenere le fiamme. La Croce verde goriziana è intervenuta per garantire il supporto sanitario necessario durante le operazioni di emergenza. Un elicottero della Protezione civile è stato attivato per il contrasto del rogo dall’alto, mentre a terra sono stati impiegati numerosi mezzi antincendio, tra cui autobotti e mezzi leggeri equipaggiati con moduli per l’antincendio boschivo.
Durante la notte, il personale forestale delle Stazioni di Monfalcone e Duino, affiancato dai volontari delle squadre comunali di San Dorligo della Valle, Trieste, Fogliano Redipuglia e Monfalcone, ha lavorato con cautela. La presenza di ordigni bellici inesplosi ha imposto di operare esclusivamente dalle strade esistenti per garantire la sicurezza degli operatori. Un’abitazione vicina era stata evacuata in serata per precauzione, e le operazioni di spegnimento sono state limitate a queste aree sicure.
Questa mattina, le operazioni di bonifica sono riprese con il personale delle Stazioni forestali di Gorizia e Monfalcone, che si sono concentrati sui punti ancora fumanti e caldi dell’area. L’obiettivo principale è stato quello di scongiurare la ripresa delle fiamme, e la situazione è stata monitorata attentamente. Le alte temperature e la presenza di vento hanno reso il compito più arduo, e per questo motivo si è previsto un ulteriore controllo domani per assicurare la completa messa in sicurezza dell’area.
Nuovo incendio a Chiusaforte
Nel corso della mattinata, un nuovo incendio è scoppiato nel territorio del comune di Chiusaforte, nella zona del Monte Belepeit Piccolo. La segnalazione del rogo è arrivata attorno alle 10:15, e immediatamente sono stati mobilitati i forestali delle Stazioni di Resia, Moggio Udinese e Pontebba, insieme ai volontari della Protezione civile di Chiusaforte. Per combattere le fiamme sono stati allestiti vasconi per il pescaggio dell’acqua, uno in quota a Polizza e l’altro nel piazzale adiacente al parcheggio dell’autostrada. Inoltre, sono stati attivati due elicotteri della Protezione civile dalla Sala Operativa Regionale di Palmanova per effettuare lanci d’acqua mirati.
Attualmente, non ci sono fiamme visibili, ma le operazioni di spegnimento proseguono con il continuo bagnamento dell’area per raffreddare il terreno e prevenire eventuali riprese. La situazione è sotto controllo, ma per garantire una completa bonifica, la Squadra intervento in ambienti impervi del Corpo forestale è programmata per intervenire nella giornata di domani. Questo team specialistico creerà un punto d’appoggio in quota per facilitare il trasporto di uomini e attrezzature e proseguire con la bonifica da terra.
Le prime verifiche indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un fulmine, poiché nella serata di ieri sono state registrate scariche di fulmini proprio nella zona colpita.
Situazione a Moggio Udinese
Un altro incendio continua a interessare l’area di Moggio Udinese, sul Monte Cimadors. Questo rogo, che colpisce un’area difficile da raggiungere via terra, è stato monitorato costantemente per evitare che eventuali riprese delle fiamme potessero espandersi. In risposta alla situazione, uno degli elicotteri della Protezione civile attualmente in volo a Chiusaforte è stato dirottato per effettuare alcuni lanci d’acqua nei punti più caldi del Monte Cimadors.
Prolungamento del servizio di pattugliamento
Il prolungamento della stagione estiva e le condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli hanno aumentato il rischio di incendi nella regione. Le precipitazioni scarse e le temperature elevate hanno sollevato notevolmente il livello di pericolo incendi. In risposta a questa emergenza, gli Ispettorati forestali hanno deciso di prolungare il servizio di pattugliamento antincendio fino ai primi giorni di settembre. Sebbene la legge regionale antincendio fissasse il termine del periodo di attenzione al 31 agosto, le attuali condizioni climatiche giustificano il prolungamento della vigilanza e delle operazioni antincendio fino a quando non si verificherà un reale abbassamento del rischio.
Le forze locali e i volontari continuano a lavorare senza sosta per affrontare questa situazione di emergenza, assicurando che ogni rogo venga gestito in modo efficace e sicuro. Il monitoraggio costante e le operazioni di bonifica rimangono fondamentali per prevenire ulteriori danni e garantire la sicurezza delle comunità locali e dell’ambiente.
Visiti spesso Nordest24? Ora puoi rimuovere tutta la pubblicità e goderti una lettura più piacevole, veloce e senza distrazioni. Clicca qui per maggiori informazioni