La vita dei cittadini di tutto il mondo è cambiata significativamente nel corso degli ultimi vent’anni, grazie, in primis, al progresso tecnologico avvenuto in questo periodo storico. Basti pensare, ad esempio, agli smartphone che, da oggetti deputati solo ed esclusivamente ad effettuare chiamate e inoltrare sms, sono diventati uno strumento polifunzionale del quale, oggi, non ne possiamo fare assolutamente a meno.
Tutto ciò è potuto accadere grazie alla fruizione su larga scala della grande rete telematica, consentendo alla maggior parte dei cittadini di poterla sfruttare e migliorare, sensibilmente, la propria quotidianità. Quanto accaduto, poi, nel corso degli anni ‘10 di questo secolo, che sono stati consegnati alla storia come l’epoca dell’era digitale, non ha fatto altro che rendere decisamente più semplice l’utilizzo di internet in tutto il mondo.
Il ruolo fondamentale delle “app” per avvicinare gli italiani ad internet
Ma gli italiani come hanno vissuto questo radicale mutamento? All’inizio della diffusione capillare di internet, che si può ascrivere al primo decennio del nuovo millennio, lo scetticismo pervadeva un numero significativo di nostri connazionali per i motivi più disparati: dalla “paura” per le novità, spesso presente in un popolo “abitudinario” come il nostro, alla poca conoscenza degli strumenti informatica, passando per la paura che venissero meno requisiti fondamentali come privacy e sicurezza.
Il primo approccio tra gli italiani ed internet, quindi, è stato meno dirompente rispetto alla maggior parte dei cittadini di altri paesi occidentali, dove la grande rete telematica è stata accolta in accezione estremamente positiva, diventando sin da subito un alleato per migliorare alcuni aspetti della propria quotidianità.
Una parte significativa dei nostri connazionali, tuttavia, ha iniziato a ricredersi nel corso degli anni ‘10 del secolo che stiamo vivendo, quando il summenzionato digitale ha iniziato a cambiare le nostre vite. Un popolo che cura molto le relazioni umane come il nostro, infatti, non poteva restare indifferente alle applicazioni di messaggistica istantanea, che offrono la possibilità di restare in contatto con amici, conoscenti e parenti anche se si trovano, ahinoi, lontani dal punto di vista geografico.
L’utilizzo di applicazioni come WhatsApp e Telegram, solo per citare le due più note e famose nel mondo, è diventato costante e quotidiano per la maggior parte dei cittadini del Belpaese, che condividono pensieri, stati d’animo, video e foto con qualche persona cara e non solo.
Fenomeno social: oltre 44 milioni di italiani li utilizza quotidianamente
Per molte persone, infatti, le applicazioni di messaggistica istantanea sono diventate uno strumento decisamente importante per organizzare il proprio lavoro, sia per quanto riguarda l’aspetto organizzativo del medesimo che quello prettamente relazionale con i clienti.
Oltre alle applicazioni di messaggistica istantanea, gli italiani si sono dimostrati estremamente attratti dai social network. E diversamente, non poteva essere. I cittadini del Belpaese, infatti, sono famosi per la loro socialità, quella voglia di vivere ed intrecciare relazioni personali in modo autentico e genuino, rafforzando quelle esistenti o riallacciando quelle che, col tempo, sono un po’ venuto meno (ad esempio, i compagni di scuola).
Un altro tratto fondante del DNA degli italiani, riconosciuto all’estero come una sorta di “marchio di fabbrica”, è il romanticismo e la voglia di vivere una vita sentimentale realmente coinvolgente ed appagante. Non stupisce in alcun modo, quindi, il successo dei siti di incontri, dove si va alla ricerca di uomini intriganti o donne seducenti al pari delle più affascinanti escort milano.
I numeri, poi, testimoniano quanto gli italiani, al giorno d’oggi, non possono rinunciare alla grande rete telematica. Si stima, infatti, che l’86% della popolazione italiana, quantificabile in un numero superiore alle 50 milioni di unità, sia connesso quotidianamente ad internet. E oltre 44 milioni utilizzano ogni giorno i social network, trascorrendo quasi due ore del proprio tempo sui medesimi.
