Quel tragico malore di Kevin, i genitori: «Era sano, tutti gli esami a posto. Non capiamo perché»

Kevin Bonaldo muore a 25 anni per un malore improvviso, nonostante tutti gli esami clinici fossero risultati regolari.

25 ottobre 2025 08:28
Quel tragico malore di Kevin, i genitori: «Era sano, tutti gli esami a posto. Non capiamo perché» -
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VICENZA – Un mese di attesa, di speranza, di lotta. Poi, improvvisamente, la fine. Kevin Bonaldo, venticinquenne ciclista di Loria, non ce l’ha fatta. Dopo quattro settimane trascorse in terapia intensiva all’Ospedale San Bortolo di Vicenza, il suo cuore si è fermato per sempre, lasciando dietro di sé dolore e domande senza risposta.

Un malore durante la gara

Era il 21 settembre quando Kevin, impegnato nella Piccola Sanremo insieme al fratello Antonio con la maglia della Padovani Polo Cherry Bank, aveva improvvisamente avvertito un malore a pochi chilometri dal traguardo. Dopo aver chiesto aiuto al personale sanitario lungo il percorso, si era accasciato a terra colpito da arresto cardiaco.

L’intervento immediato dei soccorritori e il trasporto in elisoccorso da Sovizzo a Vicenza avevano permesso di rianimarlo e ricoverarlo in condizioni gravissime.

Quattro settimane di speranza

Per quasi un mese, il giovane ciclista era rimasto sotto costante monitoraggio, sostenuto giorno e notte dai familiari e dalla fidanzata. I medici avevano tentato ogni trattamento possibile, osservando talvolta lievi miglioramenti che avevano acceso un tenue spiraglio di speranza.

Poi, un improvviso peggioramento ha fatto precipitare la situazione, e nella mattinata di ieri è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere: Kevin non ce l’ha fatta.

Nessun problema di salute

Il dato che più sconvolge la famiglia e l’ambiente sportivo è che tutti gli esami clinici eseguiti sul giovane erano risultati normali. Non era emersa alcuna anomalia cardiaca, né malformazioni congenite o predisposizioni genetiche. Un quadro che rende ancora più difficile accettare l’accaduto, un malore improvviso che ha spezzato una vita nel pieno delle forze, lasciando incredulità e silenzio.

L’affetto di una comunità

Nel lungo periodo di ricovero, in tanti avevano espresso vicinanza alla famiglia Bonaldo, unendo speranza e affetto in una corsa parallela a quella dei medici per salvarlo. La comunità di Loria e il mondo del ciclismo si sono stretti intorno ai genitori e al fratello, riconoscendo la forza e la determinazione con cui Kevin aveva sempre affrontato la vita e lo sport.

L’ultimo saluto

La famiglia ha deciso di non richiedere l’autopsia, ritenendo la morte una tragica fatalità. I funerali si svolgeranno lunedì nel paese natale del giovane, dove amici, compagni di squadra e conoscenti potranno rendere omaggio a un ragazzo descritto da tutti come solare, generoso e pieno di passione per la bicicletta.

Una vita spezzata nel momento in cui tutto sembrava ancora possibile, un destino che lascia aperta una domanda a cui nessuno, finora, ha trovato risposta.

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