Ieri è stata una giornata tragica a Nordest per gli amanti della montagna. Due incidenti mortali hanno scosso l’alta quota, con due vittime che non hanno avuto scampo nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi. La giornata nera è iniziata con la morte di un ciclista e si è conclusa con quella di un giovane alpinista.
La tragedia del ciclista trevigiano
Claudio Berno, 59 anni, di Mareno di Piave, Treviso, è stato il primo a perdere la vita. In mattinata, mentre percorreva una stradina militare che sale al Tudaio nel comune di Vigo di Cadore, ha avuto un terribile incidente. La ruota anteriore della sua bicicletta si è bloccata, probabilmente a causa di un sasso sporgente, facendolo precipitare per circa 50 metri nel vuoto. L’impatto con il ghiaione sottostante è stato devastante. Gli amici presenti hanno immediatamente chiamato il 118, e l’elicottero Falco 2 è intervenuto prontamente.
Nonostante i tentativi dei soccorritori, Claudio Berno è deceduto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Pieve di Cadore. Era un chimico e lavorava come agente di commercio per una ditta chimica. Appassionato di sport, dal ciclismo al trekking, lascia la moglie e una figlia. La sua morte ha sconvolto i compagni di escursione, che non riescono a darsi pace per la tragica fatalità.
La caduta fatale di Giorgio Allegri
Nel pomeriggio, la montagna ha preso un’altra vittima. Giorgio Allegri, 26 anni, di Ravenna, stava percorrendo il sentiero del Tivan sul Civetta quando è avvenuto il drammatico incidente. Mentre affrontava un tratto particolarmente esposto del percorso, ha perso l’equilibrio e, sotto gli occhi della sua amica, è precipitato per 150 metri.
L’elicottero Falco 1, decollato dalla Centrale di Pieve di Cadore, ha raggiunto la zona in pochi minuti. I medici hanno tentato di salvarlo, ma le sue condizioni erano disperate. Trasportato all’ospedale di Pieve di Cadore, Giorgio Allegri è deceduto poco dopo l’arrivo. Era un giovane promettente, laureato in Ingegneria Biomedica e attualmente analista per una società belga. La sua passione per la montagna e il suo percorso di vita hanno reso ancora più tragico l’incidente.
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