La manifattura della Marca Trevigiana conferma la sua propensione all’export. Il fatturato si è assestato a 8 miliardi 21 milioni di euro, collocando Treviso in seconda posizione in Veneto per le esportazioni del manifatturiero nei settori a maggiore concentrazione di MPI. Queste hanno raggiunto quota 3 miliardi 621 milioni, con una crescita dello 0,4%. Di questi 1 miliardo e 297milioni riguardano il comparto legato alla moda, che ha fatto un balzo in avanti del 4,9%.ù
«Questi dati confermano che le MPI mantengono bene le posizioni di mercato», analizza Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «e questo nonostante gli scenari in continuo cambiamento. L’Associazione tiene comunque un faro acceso sul credito, motore indispensabile per alimentare gli investimenti. Dobbiamo convivere con la politica della BCE, che continua ad aumentare i tassi di interesse rendendo più difficile la possibilità di accesso al credito».
In termini assoluti, nelle MPI della Marca Trevigiana il settore che vende di più all’estero è il mobile-arredo, con oltre 940 milioni, seguito dagli articoli in pelle, escluso abbigliamento(circa 672 milioni €), dai prodotti in metallo (oltre 539 milioni€), dall’ abbigliamento( più di 476 milioni €),dai prodotti alimentari (quasi 305 milioni €), dal tessile (149 milioni €), e dal legno, esclusi i mobili(superando i 107 milioni €). Altri settori manifatturieri assommano un export pari a 432 milioni 615mila €.
Focalizzandosi sulle tendenze dei mercati esteri, la migliore performance la registrano le MPI di prodotti e attrezzature metallici, con + 10,2%, seguite dall’abbigliamento (+ 9,8%), il tessile (+ 3,4%), gli alimentari (+ 3,3%), gli articoli in pelle (+ 2%).
«Altro tema, che si protrae da tempo», sottolinea il presidente Oscar Bernardi, «è la mancanza di manodopera, che crea grosse difficoltà alle nostre imprese. È sempre più urgente la necessità di rimpiazzare le figure con un’elevata professionalità, che oggi sono richieste dalle sfide del mercato. Così si allungano i tempi di consegna e diventa sempre più difficile garantire la qualità del prodotto».
Che le MPI trevigiane siano competitive lo confermano le quote di esportazioni su un mercato difficile come quello cinese, aumentate nei primi sei mesi di quest’anno del 3,5%, attestando il fatturato esportato a 247 milioni 860mila euro, seconda performance a livello regionale. La tenuta dell’export manifatturiero trevigiano è stato possibile nonostante la contrazione del 21,2% delle esportazioni nella Federazione russa, a causa delle sanzioni. La Marca trevigiana ha comunque esportato 251 milioni 155 mila di euro sul mercato russo.
«In mezzo a tutto questo», conclude Oscar Bernardi, «posso garantire che Confartigianato Imprese Marca Trevigiana continua a fornire consulenza, a essere accanto alle imprese e a sostenerle a tutti i livelli. Lo spirito combattivo, che sempre ha contraddistinto il carattere dei nostri artigiani, ci aiuterà a cogliere le opportunità che comunque questa congiuntura offre».
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