Un evento di grande valore culturale e simbolico ha avuto luogo ieri sera a Trieste, con la rappresentazione dello spettacolo Gli occhi della guerra, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Durante la performance, i giornalisti Fausto Biloslavo e Gian Micalessin hanno raccontato le loro esperienze da inviati speciali nei conflitti armati, coadiuvati dalle suggestive immagini e dalle voci narranti degli attori Francesco Migliaccio e Adriano Giraldi. L’evento ha avuto luogo alla presenza del vicegovernatore Mario Anzil, che ha voluto sottolineare l’importanza di questa produzione.
Il valore del racconto del giornalismo di guerra
“Questo evento è particolarmente significativo”, ha dichiarato Anzil, “perché consente di conoscere i fatti della società contemporanea e di imparare a interpretarli, un presupposto indispensabile per prepararsi al futuro”. Le parole del vicegovernatore evidenziano l’importanza di un racconto che non solo narra la guerra, ma permette al pubblico di comprendere il contesto e le sfide legate al giornalismo di guerra, una professione che ha sempre avuto un ruolo cruciale nel far luce su eventi spesso distanti dalla nostra quotidianità.
Anzil ha anche evidenziato il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia al Teatro Stabile Rossetti, sottolineando il valore culturale di questa iniziativa, che non solo racconta storie di guerra, ma si inserisce in una tradizione che affonda le sue radici proprio a Trieste.
Trieste e la tradizione del giornalismo di guerra
Il vicegovernatore ha fatto riferimento alla storica scuola di giornalismo di guerra che ha avuto origine proprio a Trieste, una città che ha dato i natali a molti reporter di guerra. “Trieste ha una tradizione profonda e riconosciuta in questo settore”, ha aggiunto, ricordando la figura di Almerigo Grilz, il primo reporter italiano a perdere la vita in un conflitto armato nel dopoguerra. Grilz rappresenta un simbolo di coraggio e dedizione, e il suo ricordo continua a segnare l’identità del giornalismo di guerra, in particolare per i professionisti che lavorano nelle zone più pericolose del mondo.
Un evento da ricordare con orgoglio
Il vicegovernatore ha concluso il suo intervento esprimendo gratitudine nei confronti del direttore del Rossetti, Paolo Valerio, per aver portato in scena uno spettacolo di grande valore, che rimarrà nella memoria collettiva. “È uno di quei momenti che, in futuro, potremo ricordare con orgoglio, dicendo: quella sera, io c’ero”, ha concluso Anzil, sottolineando l’importanza culturale dell’evento e l’impatto che avrà sul pubblico.