TRIESTE – La petizione intitolata “Adesso basta! No all’Ovovia di Trieste con i nostri soldi”, promossa dal consigliere regionale del PD Francesco Russo, ha già superato le 5.000 firme in poco più di un giorno. Questo traguardo evidenzia una forte mobilitazione da parte dei cittadini triestini contro il progetto dell’ovovia, come riportato in un comunicato.
La risposta dei cittadini
“Se il sindaco Dipiazza – commenta Russo – voleva una conferma della contrarietà dei triestini, sono bastate 24 ore per essere sommerso da una marea di no alla sua idea di andare avanti con i soldi dei cittadini”. Secondo il consigliere, Trieste ha perso un’opportunità storica, colpita dalla “vanità e dall’ostinazione di chi governa”. Fin dall’inizio, sostiene Russo, era chiaro che il progetto non fosse realizzabile. “Purtroppo, chi doveva tutelare gli interessi della città ha ignorato i pareri contrari del Ministero e si è ostinato a portare avanti un’opera irrealizzabile”, aggiunge.
Critiche alla gestione del progetto
Russo ha messo in evidenza anche la “gravità della scelta del sindaco e della Giunta di nascondere le comunicazioni ricevute dal Ministero”. Ricorda come, all’inizio dell’anno, si sia trovato costretto a richiedere un accesso agli atti per scoprire che il Ministero aveva proposto una soluzione alternativa, come la metropolitana leggera, già suggerita dall’opposizione e dal Comitato No Ovovia.
Il futuro del progetto
“Non permetteremo che i cittadini paghino per errori di gestione politica”, afferma Russo. “Se il Comune insisterà su questa strada, continueremo a chiedere un referendum e a mobilitarci, perché è inaccettabile che una città intera paghi per coprire le ambizioni di pochi”. La petizione continua a raccogliere consensi, alimentando un movimento cittadino che chiede trasparenza e responsabilità da parte dell’amministrazione comunale.
Un invito alla partecipazione
Per chi desidera unirsi alla protesta e sostenere la causa, è possibile firmare la petizione all’indirizzo: https://chng.it/Rpv9FrcDB9. Questo gesto rappresenta non solo un’opposizione al progetto dell’ovovia, ma anche un modo per affermare la volontà dei cittadini di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano il futuro della propria città.
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