Porcia. Il Questore chiude il Pub “C’è chi c’ha”: cocaina tra i fusti della birra

Nella mattinata odierna venerdì 19 giugno, agenti dell’Ufficio PoliziaAmministrativa e di Sicurezza (U.P.A.S.) e dell’Ufficio PrevenzioneGenerale e Soccorso Pubblico “Squadra Volante” della Questura d...

19 giugno 2020 12:42
Porcia. Il Questore chiude il Pub “C’è chi c’ha”: cocaina tra i fusti della birra -
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Nella
mattinata odierna venerdì 19 giugno, agenti dell’Ufficio Polizia
Amministrativa e di Sicurezza (U.P.A.S.) e dell’Ufficio Prevenzione
Generale e Soccorso Pubblico “Squadra Volante” della Questura di
Pordenone hanno eseguito il provvedimento di sospensione per giorni 75
ex art. 100 T.U.L.P.S. disposto dal Questore della Provincia di
Pordenone Marco Odorisio nei confronti dell’esercizio pubblico
denominato “C’è chi c’ha”, ubicato a Porcia.

Il
locale in argomento era già stato destinatario di un precedente
provvedimento di chiusura per giorni 45 eseguito il 19 aprile 2019.

Il
provvedimento è stato adottato sussistendone i requisiti normativi
previsti dall’art. 100 T.U.L.P.S. e culminati nei controlli svolti dalla
Questura tra le serate e le nottata di venerdì 12 e mercoledì 17
giugno.

Infatti,
nell’ambito delle attività di contenimento al Covid-19, volte a
monitorare ed evitare principalmente gli assembramenti nei locali
pubblici, venivano disposti dalla Questura nella serata di venerdì 12
giugno e nella serata di mercoledì 17 giugno, degli  specifici servizi
con la partecipazione di agenti dell’Ufficio Polizia Amministrativa e di
Sicurezza (U.P.A.S.), dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso
Pubblico “Squadra Volante”, della Squadra Mobile  della Questura di
Pordenone, di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Veneto” di
Padova e di una Unità Cinofila Antidroga della Polizia di Stato.

In
particolare, il dispositivo in argomento alle ore 22.30 di mercoledì 17
giugno faceva accesso all’esercizio pubblico “C’è chi c’ha”, ove
personale della Squadra Mobile, dava altresì, esecuzione ad una
perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Pordenone per
il reato ex art. 609 bis (violenza sessuale) ai danni di una giovane
donna abusata nella notte del 1° febbraio scorso nell’area destinata a
parcheggio clienti del locale “C’è chi c’ha”, dopo che la vittima si era
incontrata con il violentatore, sempre all’interno del pubblico
esercizio.

Durante l’attività di controllo, l’unità cinofila della Polizia di Stato si dirigeva immediatamente in un vano situato nel retro del bancone, ove tra i fusti della birra  venivano rinvenute alcune custodie di “dvd” sulle quali erano presenti evidenti tracce di polvere bianca oltre che ad alcune cannucce e tessere tipicamente utilizzate per formare “righe” di stupefacente da assumere, tracce di polvere bianca che reagivano positivamente all’esame preliminare del “narcotest”, risultando essere “cocaina”.

All’interno
del locale venivano, altresì, identificati 5 avventori 2 dei quali
risultavano avere precedenti, sempre in materia di stupefacenti.

A tale contesto, scoperto dai poliziotti, si aggiunge anche l’esito dei controlli svolti sempre al  “C’è chi c’ha” nella serata  di venerdì 12 giugno, allorquando, il cane antidroga della Polizia di Stato nel parcheggio riservato ai clienti del locale puntava decisamente   un’ autovettura con all’interno due giovani in stato soporifero.

Nel corso del controllo gli agenti rinvenivano nell’autovettura e sequestravano un involucro contenente grammi 2,7 di sostanza stupefacente del tipo “cocaina”.

Considerato
che già il 16 giugno 2017 al titolare del locale era stata notificata
una formale diffida e per il protrarsi di numerose criticità per
l’ordine pubblico, la sicurezza pubblica e l’incolumità dei cittadini, 
in data 19 aprile 2019 veniva disposta una prima sospensione di 45
giorni ex art. 100 T.U.L.P.S.-

Non
mutando di fatto, ne tantomeno cessando  i profili di pericolosità e le
criticità riconducibili sempre al locale in argomento, il 1° gennaio
2020 veniva notificata una nuova diffida al titolare del pubblico
esercizio, che non avendo sortito quella finalità cautelare a favore
dello stesso, per gli ulteriori gravi fatti riscontrati ed accertati  il
Questore della Provincia di Pordenone ha disposto  questa seconda
sospensione ex art. 100 T.U.L.P.S. per giorni 75.

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