Tra le tante caratteristiche che rendono il barboncino una delle razze cani più popolari, c’è un dettaglio che spicca per la sua bellezza e per l’impatto visivo: il mantello rosso.
Questo intenso e affascinante colore è una dichiarazione di amore. Questo risultato è stata reso iconico senza tempo grazie alla passione degli allevatori e degli amanti del barboncino di tutto il mondo. Il colore red del mantello si distingue per la sua intensità e diversità di sfumature, con toni che vanno dal rame al rosso scuro, che gli conferiscono non solo unicità ma anche grande bellezza. E’ il risultato di un’attenta selezione genetica da parte degli allevatori finalizzata a rendere e mantenere questi colori intensi e stabili nelle linee genealogiche per generazioni, fissando questo tratto del colore in modo persistente.
Ma cosa c’è di scientifico nella colorazione del mantello red? Secondo un recente studio genetico [2], il colore rosso deve la sua esistenza al gene SNNL1 e al recettore GPR22. Il colore del mantello infatti in qualsiasi razza di cane, incluso il barboncino, è inizialmente definito dalla presenza di due principali pigmenti [1], l’eumelanina responsabile degli scuri e del nero e la pheomelanina, che si presenta in tutte le colorazioni dall’avorio al crema al rosso vivace. Nel caso del barboncino il mantello è infatti di colore rosso proprio grazie ad un’alta concentrazione di pheomelanina.
Ma questa alta concentrazione di pigmenti responsabili del rosso non operano in modo indipendente. Uno studio ha recentemente dimostrato [2] quanto il gene SNNL1 abbia un impatto ineguagliabile sulla tonalità del rosso nel mantello del barboncino. Il gene SNNL1 influenza il recettore GPR22, il quale solitamente è attivo solo nel cervello e nel cuore del cane. Ma questo recettore è attivo contemporaneamente anche nella pelle del barboncino rosso, aprendo le porte alla pheomelanina, con una maggiore concentrazione di colori rossi.
L’aumento di melanina nel mantello rosso rispetto ad altri colori
Avere due copie del gene SNNL1 comporta anche una maggiore concentrazione di melanosomi che, in barboncini rossi, conferisce una tonalità più ricca ed intensa al mantello. Inoltre, la presenza di SNNL1 e la sua interazione con GPR22 determinano non solo la tonalità cromatica, ma anche l’intensità di essa. Nei barboncini rossi esistono variazioni di intensità che rende più brillante il mantello di alcuni barboncini.
Negli allevamenti di qualità di barboncini rossi (https://allevamentomaterdei.it/ ) i quali si distingue per la genetica e la salute dei red, il mantello rosso vuol dire qualità e cura. La selezione meticolosa della razza significa che il tratto del colore viene fissato in esemplari per generazioni insieme con un temperamento ed una natura equilibrata, per dare luogo alla nascita di cuccioli sani e assolutamente ben socializzati.
Come Prendersi Cura di un Barboncino dal Mantello Rosso
I barboncini rossi differiscono significativamente da altri per il mantello luminoso e particolarmente inteso. Tuttavia, il colore rosso richiede cure speciali per preservare la brillantezza e la salute del mantello. Ecco alcuni consigli pratici:
- Alimentazione bilanciata – L’apporto di sostanze nutritive, come Omega-3 e vitamine, preserva la lucentezza del pelo.
- Igiene regolare – L’utilizzo di shampoo delicati e specifici per il colore rosso previene l’opacizzazione.
- Spazzolatura frequente – L’uso del cardatore serve ad eliminare i nodi e distribuisce gli oli naturali, aumentando la salute del mantello.
Gli alimenti di qualità e i prodotti per la cura del colore, quali balsami nutrienti, aiutano a preservare l’intensità del rosso.
Scegliere di avere un barboncino rosso come compagno di vista è davvero un’occasione speciale per procurarsi uno dei cani più rari e desiderati che esistano.
[1] K. Batcher, S. Varney, V. K. Affolter, S. G. Friedenberg, and D. Bannasch, “An SNN retrocopy insertion upstream of GPR22 is associated with dark red coat color in Poodles,” G3, vol. 12, no. 11, p. jkac227, 2022.
[2] L. Brancalion, B. Haase, and C. Wade, “Canine coat pigmentation genetics: a review,” Animal Genetics, vol. 53, no. 1, pp. 3-34, 2022.