OPICINA – Un grave atto di vandalismo ha colpito i bunker storici di Opicina, portando alla sospensione delle visite organizzate dal GAAST, l’associazione che da un decennio lavora per tutelare e valorizzare queste importanti strutture storiche. L’episodio è emerso durante una delle prime visite guidate della manifestazione “Autunno a Opicina – Foglie rosse sul Carso, vele bianche sul mare”, promossa dal Consorzio Centro In Via – Insieme a Opicina – Skupaj na Opčinah in collaborazione con il Comune di Trieste, in concomitanza con la Barcolana 56.
Il vandalismo ai bunker
Fabio Mergiani e Furio Alessi, i responsabili del GAAST, hanno denunciato il vandalismo scoperto durante le visite, notando con grande dispiacere che le pareti dei bunker erano state imbrattate con scritte e disegni di vari colori. “Questa deturpazione rappresenta un colpo duro per noi”, hanno dichiarato i rappresentanti dell’associazione. “Da dieci anni lavoriamo per mantenere in ordine questi beni, e vedere il nostro impegno vanificato è frustrante.”
L’atto vandalico ha danneggiato non solo l’estetica ma anche il valore storico del sito, costringendo il GAAST a valutare la sospensione delle visite fino alla completa pulizia delle superfici interne ed esterne. I responsabili hanno espresso amarezza e delusione per questo gesto, che compromette la loro missione di far conoscere il valore storico dei bunker ai visitatori.
La risposta dell’associazione e del Consorzio
Attualmente, il GAAST sta cercando soluzioni per ripristinare il sito e permettere la ripresa delle visite. La volontà di continuare nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico rimane intatta, ma il vandalismo ha creato un ostacolo significativo all’attività dell’associazione.
Nadia Bellina, Presidente del Consorzio Centro In Via – Insieme a Opicina – Skupaj na Opčinah, si è unita alla denuncia dell’atto vandalico, sottolineando l’importanza di un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine. Bellina ha auspicato che i colpevoli vengano identificati e ha fatto appello agli Enti locali e regionali per garantire la sicurezza dei bunker, auspicando l’installazione di impianti di videosorveglianza e misure di accesso controllato.
Iniziative per la valorizzazione del patrimonio
Il discorso di Bellina si inserisce nel contesto degli Stati Generali del Turismo storico della Guerra Fredda, un’iniziativa promossa dall’Università degli Studi di Udine in collaborazione con Friuli Storia. Durante questi eventi, si è discusso di come valorizzare il patrimonio storico della regione, compresi i bunker di Opicina, che fanno parte di un’eredità unica e straordinaria. Tommaso Piffer, direttore scientifico di Friuli Storia, ha affermato che “il Friuli Venezia Giulia possiede un patrimonio storico straordinario e unico del secolo breve,” e ha esortato alla creazione di un progetto organico per custodire e promuovere queste strutture.
La speranza è che il turismo della Guerra Fredda venga integrato in un più ampio panorama di turismo storico, con mappature e calendari di visite ai bunker di Opicina, contribuendo così a preservare un’importante parte della memoria storica della regione.
La situazione dei bunker di Opicina evidenzia la necessità di un impegno collettivo per la loro tutela. Gli atti di vandalismo non solo danneggiano il patrimonio storico, ma compromettono anche gli sforzi di chi lavora instancabilmente per far conoscere e apprezzare queste strutture.