La falconeria, una pratica antica che ha trovato applicazione in diversi settori, viene oggi utilizzata anche per la gestione del bird control negli aeroporti. Questa tecnica, che mira a allontanare temporaneamente i volatili dalle piste e dalle aree circostanti, è un metodo efficace per ridurre i rischi connessi al volo e garantire la sicurezza degli aeromobili. L’aeroporto di Venezia è uno degli esempi più virtuosi di questa applicazione.
Il bird control a Venezia: equilibrio tra sicurezza e biodiversità
Nel contesto dell’aeroporto di Venezia, la falconeria viene gestita con attenzione e professionalità, tenendo conto della biodiversità caratteristica della zona lagunare. Questo equilibrio è fondamentale, poiché il rispetto per l’ambiente circostante si unisce all’esigenza di garantire la sicurezza dei voli.
L’attività di bird control è gestita da SAVE, che ha incrementato il numero di falchi addestrati negli anni, in risposta alla crescente necessità di protezione delle piste. Al momento, l’aeroporto dispone di dieci esemplari di rapaci, suddivisi in due famiglie: sei poiane di Harris e quattro falconi. Questi animali sono impiegati in base alle necessità operative, in quanto ciascun tipo di rapace ha caratteristiche specifiche che lo rendono più adatto a determinate situazioni.
Il lavoro quotidiano dei falconieri
L’addestramento dei falchi non si limita a una fase iniziale, ma è un processo continuo che si adatta alle caratteristiche individuali di ogni esemplare. Questo training garantisce prestazioni di volo ottimali e consente ai rapaci di mantenere alta la loro forma fisica. Ogni giorno, i falchi effettuano almeno un volo, fondamentale per il loro allenamento e il controllo delle condizioni di salute, sempre monitorato da un veterinario.
Il lavoro dei falconieri si svolge quotidianamente dall’alba al tramonto, con i falchi monitorati sia visivamente che tramite dispositivi radiomobili. Le poiane vengono richiamate dal falconiere con il pugno della mano, mentre i falconi sono attratti da specifici attrezzi chiamati “logori”, che simulano le prede.
I risultati e l’efficacia dell’attività di bird control
L’attività di bird control presso l’aeroporto di Venezia è costantemente monitorata dalle compagnie aeree, che effettuano audit periodici sui processi di gestione del rischio di birdstrike. Inoltre, i risultati ottenuti vengono periodicamente condivisi con le autorità competenti, che esprimono una valutazione positiva delle performance dell’aeroporto, che si trova tra i vertici a livello nazionale per l’efficienza del sistema di controllo.
La sfida ambientale e la sostenibilità
Davide Bassano, Direttore della Sostenibilità del Gruppo SAVE, sottolinea l’importanza del contesto ambientale unico in cui si trova l’aeroporto. La zona lagunare è particolarmente sensibile e, per questo motivo, le attività di bird control sono realizzate con la massima professionalità per non compromettere l’ecosistema. La biodiversità lagunare, infatti, è costantemente monitorata per valutare l’impatto delle attività aeroportuali sull’ambiente circostante.
Bassano aggiunge: “Abbiamo osservato che l’ecosistema attorno all’aeroporto sta vivendo un ripopolamento di specie autoctone, segno che la nostra attività di controllo avviene in modo rispettoso e sostenibile. La nostra priorità è garantire la sicurezza del volo, senza compromettere l’habitat naturale che circonda lo scalo.”
Conclusioni
L’applicazione della falconeria come tecnica di bird control presso l’Aeroporto di Venezia è un esempio di come la tecnologia e le tradizioni possano integrarsi per garantire la sicurezza e il rispetto dell’ambiente. L’attività dei falconieri, con il loro continuo addestramento e l’attenzione alla biodiversità, rappresenta un modello da seguire per tutti gli scali aeroportuali che desiderano operare in maniera sostenibile e sicura.