“A Trieste siamo stati criticati, ma la’ non c’erano piu’ lavoratori, i lavoratori erano entrati nel porto perche’ volevano lavorare: c’erano frange estremiste arrivate da fuori che ne volevano fare una manifestazione nazionale. Le forze di polizia non hanno usato manganelli, c’erano disposizioni precise dal capo della Polizia, hanno cercato di far allontanare la gente.
“C’erano anche interessi commerciali in gioco perciò abbiamo deciso per lo sgombero leggero in modo da riuscire a far ripartire il porto – ha aggiunto – altrimenti avremmo avuto ricadute economiche sulla città”.
Le polemiche politiche sul suo operato? “Io affronto tutto con serenità non pensando a quello che casomai alcune parti politiche vengono a dire. Io sono un prefetto, sono cresciuta in questa amministrazione e metto tutto il mio impegno e la mia professionalità nel lavoro, non c’è valutazione esterna che possa incidere su quello che ognuno di noi è. Ho alle spalle anni di lavoro e di conoscenza dei problemi”. Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese al convegno del Siulp la ‘Sicurezza in Sicurezza’. Collegandosi al tema del convegno incentrato sulla salute dei poliziotti, Lamorgese ha sottolineato che “viviamo un periodo di grande stress per il g20 che ci sarà a fine settimana” e che “per il nostro lavoro ci vuole la pazienza di Giobbe“.
Questo, ha continuato la ministra, “è stato un periodo difficilissimo a tutti i livelli e per le forze di polizia in particolare: solo quest’anno abbiamo avuto 13.800 manifestazioni di cui circa 5.400 contro il governo e 3.600 sul tema del Covid“. “È difficile per gli appartenenti alle forze di polizia operare cercando di bilanciare i diritti, quello a manifestare e il diritto alla salute, un bilanciamento che richiede grande professionalità”, ha aggiunto.
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