Nei minuti drammatici della piena del fiume Natisone due operai hanno lasciato il loro posto sul ponte Romano per precipitarsi in aiuto dei tre giovani in difficoltà. Questa nuova immagine, emersa nei media locali tra cui il Gazzettino e il Messaggero del gruppo Caltagirone, cattura il momento in cui i soccorritori occasionali si avventurano nel bosco lungo il torrente, testimoniando la loro intenzione nel portare aiuto immediato.
Mentre altri passanti immortalavano la scena dal ponte, i due operai non hanno esitato a intervenire. Secondo le informazioni acquisite, hanno tentato di comunicare con i ragazzi, trasmettendo loro parole di conforto e la certezza che i soccorsi erano in arrivo. Cristian ha anche tentato di raggiungerli fisicamente , ma la forza impetuosa della corrente lo ha costretto a rinunciare, facendolo tornare sui suoi passi per coordinarsi meglio con Patrizia e Bianca.
Le dichiarazioni e l’indagine in corso
Le testimonianze dei due operai sono state raccolte dai carabinieri della locale stazione e sono ora nelle mani della Procura della Repubblica, che sta esaminando i dettagli dell’accaduto.
Tragedia sul Natisone: la disperata ricerca di Cristian Molnar continua
È già trascorsa una settimana da quando una terribile tragedia ha colpito tre giovani sulle rive del Natisone. Cristian Molnar, un ragazzo romeno di 25 anni, è stato inghiottito dalle impetuose acque del fiume, insieme alle sue amiche Patrizia e Bianca. Mentre le operazioni di ricerca hanno avuto esito positivo per le due ragazze, il ritrovamento di Cristian è ancora in attesa.
Le operazioni di ricerca sono proseguite anche questa mattina, alimentate da una speranza rinnovata grazie alle condizioni migliorative del corso d’acqua. La diminuzione della torbidità, causata dal fango che le recenti piogge avevano trascinato a valle, ha permesso ai sommozzatori di riprendere le perlustrazioni con maggiore efficacia, concentrandosi in particolare sugli anfratti più nascosti del fiume.
Il ricordo di tragedie passate e le dichiarazioni del sindaco
Esperti locali hanno richiamato alla memoria incidenti simili, come quello di un uomo scomparso anni fa durante attività subacquee, ritrovato soltanto dopo due anni. Questi racconti non fanno altro che aumentare l’ansia e l’attesa delle famiglie coinvolte e degli abitanti di Premariacco.
Il sindaco Michele De Sabata, che mantiene un contatto costante con le squadre di soccorso, ha condiviso alcune importanti comunicazioni: “Fino a domenica manteniamo inalterato il numero di squadre sul campo,” ha affermato. Tuttavia, ha poi aggiunto una nota potenzialmente inquietante: “Se entro domenica non avremo trovato Cristian, da lunedì saremo costretti a ridimensionare le operazioni, focalizzandoci solo su specifiche aree.”
Impegno senza sosta per il ritrovamento
Nonostante la possibile riduzione dello sforzo di ricerca, il primo cittadino ha voluto rassicurare tutti: “Questo non significa che ci fermeremo. Continueremo a cercare fino a quando non potremo restituire Cristian alla sua famiglia.”