CONEGLIANO (TREVISO) – Un’aula magna gremita di sorrisi, emozioni e applausi ha fatto da cornice a una mattinata davvero speciale a Conegliano organizzata in occasione delle festività pasquali. Bambini e ragazzi, seguiti dall’associazione La Nostra Famiglia, hanno accolto con entusiasmo i rappresentanti del Nuovo Sindacato Carabinieri e la dottoressa Paola Mason, direttrice del Centro Life di Oderzo, che anche quest’anno hanno deciso di regalare non solo uova di cioccolato, ma anche una vera e propria esplosione di gioia.
Una giornata dedicata all’inclusione e alla condivisione
L’iniziativa, ospitata presso il Centro di Formazione Professionale de La Nostra Famiglia di Conegliano, è stata pensata per far vivere ai giovani una giornata fuori dal comune. La Nostra Famiglia è un ente noto per il suo impegno nella cura e riabilitazione delle persone con disabilità, con un focus particolare sull’età evolutiva. L’evento è stato un momento di profonda inclusione sociale, dove ogni sorriso ha raccontato una storia di affetto e speranza.
Un legame nato lo scorso anno
Questa iniziativa, frutto della collaborazione tra il Nuovo Sindacato Carabinieri e Paola Mason, è alla sua seconda edizione, dopo il successo ottenuto lo scorso anno in diverse sedi ospedaliere e nei centri della stessa associazione in tutto il Veneto. Fin dall’inizio, lo spirito dell’evento è stato quello di unire le forze per il bene comune, regalando non solo dolci pasquali, ma anche attenzione, ascolto e calore umano.
Durante l’incontro, il saluto iniziale è stato affidato a Flavio Pavanello, direttore del centro, e Roberta Gianduzzo, responsabile della sede di Conegliano. A seguire, gli interventi di Irene Carpanese, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, Luigi Perlangeli, referente regionale e provinciale per il Veneto e Treviso, e della stessa Paola Mason, hanno emozionato l’intera platea.
“Io e Luigi oggi siamo qui tra voi – ha detto Carpanese – ma non indossiamo la divisa. Questo perché essere carabiniere non significa solo indossare un’uniforme, ma essere sempre al servizio della comunità, con o senza simboli ufficiali”. Una risposta che ha generato l’immediata reazione dei bambini: “Non avete la divisa!”.
Piccoli gesti che diventano grandi messaggi
Il momento più toccante è arrivato quando un giovane si è avvicinato a Luigi Perlangeli per ricevere il suo uovo, dicendo: “Anche io sono carabiniere come te, ho la mia divisa”. Un ricordo del Carnevale, quando il ragazzo aveva deciso di vestirsi da carabiniere, diventato simbolo di identificazione e ammirazione. La risposta affettuosa di Perlangeli – “Buona Pasqua e buon servizio, collega!” – ha strappato applausi e commozione.
L’importanza del donare per crescere insieme
La dottoressa Mason ha sottolineato quanto sia importante dare valore alle piccole cose, citando le parole del Beato Don Luigi Monza: “La santità sta nel fare straordinariamente bene le cose ordinarie”. Un pensiero che riflette perfettamente lo spirito dell’intera iniziativa: gesti semplici che generano valori profondi e duraturi.
“La felicità che abbiamo visto negli occhi di questi ragazzi – ha aggiunto – è il motivo per cui continuiamo a promuovere eventi come questo, non solo a Conegliano ma anche in altre sedi ospedaliere e sanitarie del Veneto”.
“La gioia è reciproca – ha concluso Mason – perché ciò che noi offriamo in termini di tempo, attenzione e affetto, ci viene restituito con gli interessi attraverso i sorrisi, la spontaneità e l’amore dei bambini”. Un messaggio forte, che si intreccia con temi spesso dimenticati come la disabilità infantile, la cura quotidiana e l’importanza della solidarietà in una società che tende troppo spesso a ignorare le fragilità.