La caserma Luigi Sbaiz di Visco chiudeva i suoi cancelli esattamente 28 anni fa, lasciando alle spalle una lunga storia che affonda le radici nella Grande Guerra. Questa struttura demaniale, situata in via Borgo Piave, ospitò il più grande ospedale militare italiano, con oltre 1000 posti letto in tenda.
VISCO – Il complesso di via Borgo Piave, difeso strenuamente come luogo di memoria dallo scrittore Boris Pahor, ogni anno viene visitato da ex ufficiali, sottufficiali e soldati che hanno servito in quella caserma. La caserma, circondata da fili spinati e vedette armate del Battaglione Logistico ‘Pozzuolo del Friuli’ dal 1975, è ricca di ricordi e amicizie formatesi tra il personale. Nel 1978, il Battaglione fu insignito di una medaglia di bronzo al valore per i soccorsi prestati durante il terremoto dell’Orcolat.
Il raduno degli ex militari
Sabato prossimo, 18 maggio, si terrà un nuovo raduno degli ex militari della caserma. Alle 10.45 è previsto l’ammassamento dei partecipanti, seguito dall’Alzabandiera e dagli onori ai caduti. Tra le autorità presenti ci saranno la sindaca di Visco, Elena Cecotti, l’ultimo comandante della caserma, generale Luigi Pastore, e l’ex ufficiale di Battaglione, generale Franco Bruscia. Il luogotenente Luigi Rendina, referente dell’Associazione del Battaglione Logistico “Pozzuolo del Friuli” caserma Sbaiz, ha organizzato l’evento con grande cura.
Storia della caserma
La Caserma Sbaiz ha una storia complessa e dolorosa. Durante la Prima Guerra Mondiale, vi morirono oltre 500 militari e numerosi civili. Nel 1943, la caserma ospitò un campo di concentramento per civili jugoslavi, dove persero la vita 25 persone tra sloveni, croati, bosniaci, herzegovini e montenegrini. Dopo la guerra, dal 1947 al 1996, la caserma fu luogo di addestramento per migliaia di giovani italiani, tra cui il fumettista Bonvi e il cantante Sergio Endrigo.
Un luogo simbolico e storico
Data la sua posizione strategica e il valore storico, la Soprintendenza ha vincolato la parte centrale del campo come luogo di memoria. Composta da 20 edifici in muratura, la caserma rappresenta il confine tra diverse etnie e culture: latina a ovest, slava, tedesca e ungherese a est. Questo sito, per cinque secoli, ha rappresentato un punto di incontro e scontro tra popoli, rendendolo un luogo di grande significato storico e simbolico.
La Caserma Luigi Sbaiz di Visco continua a vivere nei ricordi di chi l’ha frequentata e nelle pagine di storia che ha scritto. La memoria di questo luogo, segnata da eventi tragici e da momenti di solidarietà, rimane viva grazie ai raduni degli ex militari e alle commemorazioni che ogni anno riportano alla luce il passato di una delle caserme più significative della storia italiana.