A Venezia, il telefono di Monica Poli non era solo uno strumento di comunicazione. Era diventato l’occhio elettronico che espose ai riflettori mondiali le azioni delle bande di borseggiatori. Un occhio vigilante che quotidianamente documentava gli atti nocivi di questi malfattori, non solo nei confronti dei turisti, ma anche dell’immagine stessa della Serenissima.
Il suo smartphone, utilizzato per le dirette su TikTok, aveva raggiunto cifre sorprendenti, con decine di milioni di visualizzazioni. Uno dei suoi video, ambientato nell’area d’imbarco dei vaporetti alla Ferrovia, ha addirittura raggiunto quasi 60 milioni di visualizzazioni. Questo fenomeno mediatico non si è limitato ai soli visual, ma ha avuto una risonanza tale da generare meme e condivisioni da parte di celebrità come Chiara Ferragni e figure importanti dell’NBA.
Lo scippo e le speculazioni
Mentre Poli si trovava nel terminal automobilistico di Piazzale Roma, un individuo, ritenuto di origine nordafricana, le ha sottratto lo smartphone, dileguandosi rapidamente. Nonostante la presenza di un testimone oculare, l’identità dell’autore rimane un mistero.
Ci si chiede ora se si sia trattato di un comune atto di scippo o se invece potrebbe esserci un’ipotesi più sinistra dietro questo furto: un atto di ritorsione contro Poli per il suo costante impegno nel denunciare pubblicamente queste bande di malviventi.
Una guerriera nella lotta contro i borseggiatori
Monica Poli, oltre ad essere un’attivista determinata, riveste anche il ruolo di consigliera di Municipalità a Venezia sotto la bandiera della Lega. Dopo l’incidente, è rimasta temporaneamente non reperibile, comprensibilmente impegnata nella ricerca del suo prezioso dispositivo, tanto vitale per la sua missione.
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