PORDENONE, 21 OTTOBRE 2024 – È stata inaugurata presso la prestigiosa sede di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino la mostra “Tina Modotti. L’opera”, che sarà aperta al pubblico fino al 2 febbraio 2025. Questa grande esposizione celebra la vita e il lavoro della fotografa di origine udinese, un’artista libera e indipendente, eclettica e sempre fedele a se stessa. L’evento è curato da Riccardo Costantini, con la collaborazione di Gianni Pignat e Piero Colussi, ed è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con Cinemazero.
Un viaggio tra le opere di Modotti
La mostra presenta oltre 300 opere provenienti da più di 30 archivi in tutto il mondo, che raccontano la poliedricità e le peculiarità artistiche di Modotti. Durante la sua breve ma intensa carriera, l’artista è riuscita a catturare l’intensità e i contrasti dei mondi che ha attraversato, documentando la vita quotidiana, l’ingiustizia, il lavoro, l’attivismo politico e le contraddizioni del progresso.
Riccardo Costantini, curatore della mostra, sottolinea che l’esposizione mira a restituire un’immagine sempre più completa dell’opera di Modotti, evidenziando il suo ruolo di “maestra di fotografia”. Modotti ha influenzato artisti come Rosa Rolanda Covarrubias, Bruno Traven e perfino Frida Kahlo, come dimostrano alcune lettere inedite.
Un’importanza documentale
Oltre alla ricca selezione di fotografie, la mostra include materiali inediti, rare riviste e libri vintage, documenti, ritagli di quotidiani e video. Questi materiali permettono di ricostruire a Torino la prima e unica esposizione personale di Tina Modotti, tenutasi nel 1929, restituendo così giustizia alla sua arte.
Inoltre, durante la preparazione della mostra, Costantini ha scoperto documenti che rivelano un percorso di studi superiori affrontato da Modotti a Torino, un aspetto che non ha riscontro nella sua biografia conosciuta. Si apprende anche che la fotografa vinse un concorso fotografico a Torino, il che la proiettò nel mondo del cinema muto italiano e poi in America.
Riflessioni finali
Questa narrazione, frutto di comunicati stampa della Dial Film che produsse il suo lungometraggio d’esordio, offre uno spaccato affascinante e romanzato della vita di Modotti. La mostra è un’opportunità imperdibile per esplorare la vita di una delle figure più significative della fotografia del XX secolo e per riflettere sull’importanza di riconoscere il valore delle artiste nella storia dell’arte.
Non resta che visitare la mostra per immergersi nell’universo di Tina Modotti e scoprire il suo straordinario contributo al mondo della fotografia.