TREVISO – È scomparso all’età di 95 anni Giancarlo Gentilini, figura emblematica della politica locale e nazionale, storico ex sindaco di Treviso. Conosciuto come lo “Sceriffo”, Gentilini ha incarnato per decenni un’idea forte e diretta di amministrazione pubblica, lasciando un’impronta indelebile nella storia di questa città.
La notizia della morte di Giancarlo Gentilini ha scosso l’intera comunità trevigiana. Nelle ultime settimane le sue condizioni di salute erano peggiorate. Dopo un intervento legato a una grave infezione, le sue condizioni si sono aggravate improvvisamente, portandolo al coma. Nella mattina di giovedì 24 aprile, il suo cuore ha cessato di battere.
Il suo stile inconfondibile, fatto di frasi taglienti, presenza costante sul territorio e decisioni spesso controcorrente, lo avevano reso un punto di riferimento per molti. Gentilini ha guidato la città in anni cruciali, riuscendo a imporsi anche al di fuori dei confini locali, diventando una figura riconoscibile in tutto il Paese.
Il ricordo delle istituzioni
La scomparsa di Gentilini ha suscitato un’ondata di cordoglio. Il sindaco attuale di Treviso, Mario Conte, ha condiviso un pensiero toccante:
«Il nostro Genty è andato avanti. Perdiamo un riferimento, un uomo che ha scritto, cambiato, segnato la storia della nostra Treviso e la figura del sindaco in Italia». Un tributo che sottolinea il ruolo ispiratore che Gentilini ha rappresentato per tanti amministratori locali.
Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha ricordato il suo impegno civico e identitario, definendolo «alpino, trevigiano, grande sindaco». Il suo attaccamento alla città, alla tradizione e al territorio era noto a tutti, tanto da farne una vera e propria icona identitaria del Nordest.
Tra rigore e popolarità
Il soprannome di “Sceriffo” non era casuale: Gentilini si era guadagnato questa fama per i suoi toni decisi e la fermezza nell’amministrare, specie in tema di ordine pubblico e decoro urbano. Le sue posizioni spesso discusse, ma sempre chiare, lo hanno reso amatissimo dalla maggior parte della cittadinanza. Un personaggio che certamente ha saputo lasciare il segno.
Durante il suo mandato, ha saputo utilizzare i media con grande abilità, anticipando in un certo senso il modo in cui oggi la politica comunica. Gentilini sapeva farsi ascoltare, anche da chi non la pensava come lui.
L’eredità politica e umana
Al di là delle idee e dei provvedimenti, ciò che resta oggi è l’impronta profonda lasciata su Treviso. La sua figura ha influenzato un’intera generazione di amministratori locali. Molti di loro si sono formati guardando al suo esempio, tra pragmatismo, forte identità locale e spirito di servizio.
Non era solo un politico, ma un simbolo di una Treviso orgogliosa, operosa, autonoma. Il suo volto era diventato parte dell’identità cittadina, tanto che oggi, in moltissimi, parlano di un vuoto impossibile da colmare.
Un addio che segna la fine di un’epoca
Con la morte di Giancarlo Gentilini, si chiude un capitolo fondamentale della storia trevigiana. La città perde non solo un ex sindaco, ma un simbolo vivente di una stagione politica irripetibile. Le sue parole, i suoi gesti, il suo carisma inconfondibile resteranno impressi nella memoria collettiva.