Ieri, presso la sede dell’Urban Center di Trieste, si è svolto l’evento internazionale “The Role of Data in Life Sciences Research: Insights and Perspectives” (“Il Ruolo dei Dati nella Ricerca sulle Scienze della Vita”), promosso dal Cluster Scienze della Vita del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con EIT Health, un’iniziativa europea per l’innovazione in sanità. L’incontro ha visto la partecipazione di esperti internazionali e locali, ricercatori, professionisti del settore pubblico e privato, nonché rappresentanti del mondo accademico e imprenditoriale. L’obiettivo dell’evento è stato quello di esplorare l’importanza dei dati nel futuro delle Scienze della Vita, un settore che sta affrontando la crescente disponibilità di dati per lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie, recentemente regolamentati dal Spazio Europeo dei Dati Sanitari (EHDS).
L’evento, organizzato secondo il formato internazionale EIT Morning Health Talks di EIT Health InnoStars, ha trattato temi chiave relativi all’uso dei dati nella ricerca scientifica e nel miglioramento della salute collettiva. L’Ecosystem Lead Italia di EIT Health InnoStars, Chiara Maiorino, ha illustrato la missione di EIT Health, ovvero creare un impatto positivo nella vita dei cittadini attraverso prevenzione, innovazione e cooperazione transnazionale. Inoltre, ha ricordato che l’Italia, insieme a Polonia, Ungheria e Portogallo, fa parte del cluster InnoStars, e che molte delle nuove progettualità in ambito sanitario hanno origine proprio dal Friuli Venezia Giulia.
L’incontro ha avuto anche una sezione dedicata a esplorare le normative e le sperimentazioni relative all’uso dei dati sanitari in diversi paesi europei. Sinead O’Connor, CEO di Ethomix e professoressa associata a contratto al Trinity College Dublin, ha approfondito la recente normativa europea EHDS, sottolineando come questa iniziativa permetta di rendere i dati sanitari accessibili, interoperabili e riutilizzabili, per migliorare la ricerca e l’innovazione in sanità. In particolare, ha evidenziato come l’interoperabilità tra i vari sistemi sanitari europei sia essenziale per garantire un accesso uniforme ai dati sanitari dei cittadini, favorendo la creazione di sistemi di prevenzione, diagnosi precoce e medicina personalizzata.
Inoltre, Tanja Stamm, dell’Università Medica di Vienna, ha parlato del valore dei dati riferiti dai pazienti (Patient-Reported Outcome Measures), illustrando come questi dati siano cruciali per migliorare la qualità delle cure. La standardizzazione della raccolta di tali dati è fondamentale per la creazione di un sistema sanitario più equo e centrato sul paziente.
Nel corso della giornata, sono stati presentati vari casi di successo, tra cui l’uso innovativo dei big data nella scoperta di farmaci. Vincenzo Carbone, Senior R&I Project Manager di InSilicoTrials, ha illustrato come l’uso dei modelli in silico (simulazioni virtuali di pazienti) stia supportando lo sviluppo di nuovi farmaci. Il suo progetto è riconosciuto da autorità come EMA e FDA, e mira a ridurre tempi e costi della sperimentazione. Un altro esempio significativo è quello di Enrico Tongiorgi, professore dell’Università di Trieste, che ha presentato un progetto sull’uso dei big data per riutilizzare farmaci già approvati, trovando nuove applicazioni terapeutiche, come nel caso della sindrome di Rett.
Un’altra innovazione interessante è rappresentata dai dati sintetici. Sebastiano Saccani, di Aindo S.p.A., ha spiegato come l’uso dei dati sintetici (creati tramite algoritmi a partire da dati reali) stia aprendo nuove possibilità per la condivisione dei dati in maniera sicura, senza violare la privacy.
Il dibattito finale ha sottolineato come il Friuli Venezia Giulia abbia tutte le carte in regola per diventare un leader nell’innovazione sanitaria. Stefano De Monte, Cluster Manager del Cluster Scienze della Vita del Friuli Venezia Giulia, ha ricordato come il ruolo del Cluster sia quello di rafforzare la collaborazione tra attori pubblici, privati e accademici, creando un ecosistema favorevole allo sviluppo dell’innovazione. Inoltre, la Regione ha già investito 30 milioni di euro per lo sviluppo delle Scienze della Vita e sta lavorando per attuare il progetto di Digital Innovation Hub dedicato alla salute, con l’obiettivo di rendere il FVG un punto di riferimento nell’innovazione sanitaria a livello europeo.