TRIESTE – Due episodi di fuga dopo incidente e omissione di soccorso sono stati recentemente risolti grazie all’attività investigativa della Polizia Locale di Trieste. In entrambi i casi, i responsabili avevano lasciato il luogo dell’incidente senza prestare assistenza, ma le indagini hanno permesso di identificarli e denunciarli.
Sinistro di via dell’Istria: specchietto perso e pedone ferito
Il primo episodio risale a qualche settimana fa in via dell’Istria, dove un’auto in transito ha colpito un pedone con lo specchietto retrovisore, causandone il distacco. Dopo un attimo di esitazione, il conducente ha deciso di ripartire senza prestare soccorso.
L’unico indizio a disposizione della pattuglia era proprio lo specchietto perso e la testimonianza della persona ferita, fortunatamente non in modo grave. Grazie all’analisi dei video di sorveglianza di più impianti presenti nella zona, gli agenti hanno potuto risalire a un veicolo compatibile con la descrizione, anche se non era visibile la targa.
Il giorno successivo, nel parcheggio sotterraneo vicino a via Flavia, è stato notato un mezzo privo dello specchietto. Poco dopo è giunta sul posto la proprietaria, che interrogata dagli agenti ha confessato il proprio coinvolgimento nell’incidente.
Ora dovrà rispondere di lesioni personali stradali, fuga e omissione di soccorso, reati previsti dagli articoli 590 del Codice Penale e 189 del Codice della Strada. Le sanzioni sono severe: sospensione della patente da 1 a 3 anni per la fuga, da 18 mesi a 5 anni per l’omissione. Se si fosse fermata, la sanzione sarebbe stata molto più leggera: una semplice multa (tra i 29 e i 42 euro) e una segnalazione per le lesioni stradali.
Viale Ippodromo: pedone investito sulle strisce
Il secondo caso si è verificato in viale Ippodromo, dove un veicolo ha travolto una donna mentre attraversava sulle strisce pedonali insieme a un gruppo di amici. Nessuno è riuscito a rilevare la targa né il modello dell’auto, che si è allontanata ad alta velocità in direzione via Cumano.
Anche in questo caso gli elementi erano pochissimi, ma gli agenti hanno proceduto con ricerche minuziose, incrociando filmati delle telecamere cittadine con i dati sui veicoli compatibili. L’intuizione decisiva è arrivata ricostruendo il tragitto di fuga: un’autovettura sospetta è stata rinvenuta da un carrozziere con danni compatibili con l’investimento.
Il proprietario, inizialmente reticente, ha infine ammesso di essere fuggito. Come nel primo caso, oltre al danno, ora dovrà affrontare un procedimento penale per fuga e omissione di soccorso. Se si fosse fermato, avrebbe ricevuto solo una sanzione amministrativa (167 euro e 8 punti in meno sulla patente, come previsto dall’art. 191 del Codice della Strada).
Le attività investigative sono rese possibili anche grazie a un sistema di videosorveglianza sempre più capillare, oltre alla collaborazione con officine e carrozzieri, che rappresentano un prezioso supporto nelle indagini.
Il commento dell’Amministrazione di Trieste
“Lo scorso anno abbiamo rilevato 1991 incidenti stradali, di cui 373 con fuga o omissione di soccorso, quasi il 19%”, ha dichiarato Caterina de Gavardo, assessore alla Sicurezza del Comune di Trieste. “Fuggire è una scelta irresponsabile che non porta a nulla: il Reparto Motorizzato della Polizia Locale rileva circa il 90% dei sinistri e riesce a risalire spesso ai responsabili”.
“Allontanarsi non solo aggrava la propria posizione, ma priva le vittime del diritto al risarcimento e all’assistenza immediata”, conclude l’assessore, sottolineando quanto sia importante fermarsi e chiamare i soccorsi.