Quinta sconfitta consecutiva per l’Udinese di Runjaic contro un Torino che ha avuto l’unico merito di sfruttare abilmente i gentili omaggi avversari, tre punti con il minimo sforzo per i granata.
Complessivamente l’Udinese non avrebbe nemmeno meritato di perdere, un gol annullato ad Atta sullo 0-0 per un fuorigioco millimetrico e un secondo tempo in cui i bianconeri hanno provato in più di una occasione a rendersi pericolosi ma in maniera confusa e disordinata.
L’Udinese ha smarrito le proprie certezze, la propria identità, in casa bianconera ora regna solo tanta confusione, tattica in primis.
Iker Bravo fa quasi tenerezza lasciato solo là davanti con il povero Atta a supporto che si sta sacrificando in qualsiasi ruolo immaginabile, gli manca solo quello di portiere.
Atta però una punta non è, non è nemmeno un trequartista, il ruolo che ha dimostrato di poter interpretare nel miglior modo possibile è quello di esterno, ma il tecnico preferisce continuare a utilizzare sugli esterni un imbarazzante Ehizibue e uno spento Kamara. L’impressione è che in questo momento oltre a tutte le cose che mancano, manca in primis un po’ di coraggio anche da parte di un allenatore che sta perdendo credibilità di partita in partita, dopo tanti complimenti.
Certamente tutto ciò che di buono è stato fatto fino al raggiungimento dei 40 punti nessuno lo dimentica, il mister fino a qualche settimana fa era considerato uno delle sorprese positive di questo campionato, ma ora, dopo 5 stop consecutivi i dubbi aumentano e tutti sono sotto la lente d’ingrandimento, mister compreso.
Non è accettabile che una squadra come l’Udinese raggiunga i 40 punti con largo anticipo e poi molli la presa in questo modo, è una mancanza di rispetto per tutti, anche per gli stessi giocatori e le assenze seppur pesanti non sono sufficienti a giustificare un simile crollo.
La società ora ha il diritto e il dovere di intervenire, di dare un segnale, anche perchè chiudere la stagione in una maniera così negativa è un danno per tutti, serve una reazione d’orgoglio, va ritrovata quella fame, quella voglia di stupire che l’Udinese aveva prima di raggiungere i 40 punti che a questo punto paradossalmente sarebbe stato meglio farli più tardi e non con questo anticipo se poi le cose precipitano in questo modo.
Bisognerebbe avere il coraggio di puntare una volta per tutte sul talento di Pafundi, non concedendogli solo 15-20 minuti a partita ma puntando su di lui dall’inizio, l’ingresso poi di Sanchez e Pizarro a soli 5 minuti dal termine ha avuto un sapore tragicomico.
Runjaic ha dimostrato di avere qualità e di poter allenare nella nostra serie A ma in questo momento sta dimostrando anche i suoi limiti tattici e di inesperienza e i suoi giocatori con un atteggiamento indolente e superficiale certamente non lo stanno aiutando.
All’orizzonte ora c’è il prossimo impegno in casa contro il Bologna, la squadra più in forma del campionato. Se non fosse per questa classifica ci sarebbe seriamente da preoccuparsi, ma la stagione in ogni caso è compromessa, certi giudizi sono cambiati e delle certezze che sembravano inamovibili ora non lo sono più.
Tutti sono in discussione, Runjaic compreso.