CASALE SUL SILE (TREVISO) – Una vicenda urbanistica lunga e complessa si chiude, almeno per ora, con una netta affermazione della legittimità dell’operato comunale. Il T.A.R. del Veneto ha infatti respinto i ricorsi presentati da alcuni privati in relazione al cosiddetto Parco Tematico, progetto urbanistico proposto nell’area Casale Est, confermando la correttezza della decisione del Comune di archiviare definitivamente l’iniziativa.
Con la sentenza n. 592 del 23 aprile 2025, la Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale ha stabilito che la delibera della giunta comunale di Casale sul Sile, con cui è stata dichiarata l’improcedibilità del Piano Urbanistico Attuativo (PUA) denominato Parco Tematico, è pienamente legittima. Il progetto, presentato nel 2017, non è mai stato approvato in forma definitiva a causa dell’assenza di un accordo unanime tra tutti i proprietari dei lotti coinvolti.
Il punto sulla sentenza
Come spiegato dall’avvocato Antonio Pavan, che ha rappresentato il Comune in giudizio, i ricorsi sono stati dichiarati inammissibili anche sotto il profilo processuale, per la mancanza di legittimazione e di interesse ad agire da parte dei ricorrenti. Ma il TAR ha anche analizzato nel merito la questione, chiarendo che il PUA non poteva considerarsi approvato per effetto del silenzio-assenso, come sostenuto dai privati, in quanto il piano era stato adottato in forma condizionata.
Il Comune aveva imposto, nel 2020, la condizione che tutti i proponenti dovessero acquisire la disponibilità effettiva di tutte le aree interessate, ma tale condizione non è mai stata soddisfatta. Questo elemento ha avuto un peso determinante nel rigetto dei ricorsi.
Soddisfazione dell’amministrazione comunale
La sindaca Stefania Golisciani ha espresso grande soddisfazione per la sentenza, sottolineando come l’Amministrazione abbia sempre operato nel rispetto della normativa e cercato il dialogo con i soggetti privati. Secondo la prima cittadina, la decisione del TAR “riconosce la serietà e la trasparenza con cui è stato gestito tutto il procedimento”.
La vicenda, dunque, non solo sancisce la fine di un progetto mai decollato, ma rappresenta anche un precedente rilevante per future controversie riguardanti i Piani Urbanistici Attuativi di iniziativa privata, come quelli che negli ultimi anni stanno emergendo anche in altre aree del Veneto.
Le implicazioni future per i progetti urbanistici
Questo episodio dimostra come la chiarezza normativa e la coerenza nei comportamenti amministrativi siano elementi centrali per garantire trasparenza nei processi decisionali legati alla pianificazione territoriale. Un approccio rigoroso, unito a una comunicazione costante con i cittadini e i portatori d’interesse, rappresenta la chiave per evitare conflitti e ricorsi, come emerso anche in altri casi di urbanistica partecipata, illustrati da enti come INU Veneto.