“Durante le fasi di organizzazione delle imminenti elezioni Rsu del comparto sanità nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, la direzione aziendale ci ha messo i bastoni tra le ruote”, denunciano le rappresentanze sindacali dell’Unione Sindacale di Base in una nota. “Dovendo dividere i 7.000 dipendenti aventi diritto al voto presenti in AsuFc, la commissione elettorale aveva calcolato necessari 16 seggi di cui quattro ‘volanti’ nel Distretto di Tarcento, a San Giorgio di Nogaro, Cervignano e a Tarvisio, garantendo così il diritto di voto ai vari dipendenti distribuiti su oltre 5.000 chilometri quadrati in tutta l’ex provincia di Udine”. “Avevamo chiesto alla direzione aziendale di agevolare la procedura di apertura dei seggi tramite messa a disposizione di auto aziendale o, in alternativa, il riconoscimento chilometrico e l’indennità di missione ai dipendenti che dovranno andare fisicamente in questi seggi”, spiegano ancora le Rsu. “Ma la direzione si è opposta, facendo la voce grossa e sopratutto andando contro alla circolare pubblicata da Aran che, ricordiamo, è la rappresentate delle aziende sanitarie e nostra controparte in fase di contrattazione collettiva nazionale”.
“Ci è stato detto che l’azienda non è dovuta a cedere la macchina aziendale né tantomeno a garantire il rimborso chilometrico e l’indennità di missione ai dipendenti quando, invece, la circolare Aran dell’1/2022 all’articolo 15 cita L’Amministrazione ha l’obbligo di consentire ai componenti delle Commissioni Elettorali l’assolvimento dei propri compiti utilizzando ogni forma di flessibilità nell’organizzazione del lavoro. E ancora L’Amministrazione deve favorire la più ampia partecipazione dei lavoratori alle operazioni elettorali, informandoli tempestivamente, anche con proprie iniziative assunte nei modi ritenuti più idonei, dell’importanza delle elezioni, facilitando l’affluenza alle urne mediante una adeguata organizzazione del lavoro. L’Amministrazione è, altresì, chiamata a dare il proprio supporto logistico, attraverso il massimo sforzo organizzativo, affinché le votazioni si svolgano regolarmente, adottando ogni misura utile a garantire la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori”.
“Questo ‘capriccio’ della direzione di AsuFc lo potremmo intendere come un gesto contro la sanità regionale, quasi si volesse tappare la bocca a quei dipendenti che si sono visti negare la possibilità di esprimere il voto e designare la propria preferenza. Se vogliono fare di tasca loro 90-100 chilometri per votare bene, altrimenti non è un problema di AsuFc. Nelle precedenti elezioni Rsu, nel 2018, l’allora direttore generale aveva agevolato al massimo questa operazione, mettendo a disposizione ogni aiuto possibile. Quindi, ci sembra assurdo che il direttore generale di un’azienda sanitaria tra le più ampie in regione abbia questo comportamento antidemocratico e irrispettoso dei diritti dei lavoratori” denunciano ancora dall’Usb. “Ci chiediamo se veramente il direttore generale Denis Caporale sia idoneo a gestire tutto questo potere e questi numeri in AsuFc perché, evidentemente, non riesce a carpire le necessità dei dipendenti, ma ignora anche i riferimenti normativi. Chiederemo anche ad Aran cosa ne pensa di questo comportamento. Ricordiamo che l’Usb comparto sanità, come sempre, è dalla parte dei lavoratori e vuole denunciare a gran voce questo comportamento e portare alla luce tutti gli sforzi messi in campo per contrastarlo”.
LA REPLICA DI ASUFC
Diversamente da quanto affermato nel comunicato odierno di alcune organizzazioni sindacali e in linea con quanto previsto dall’accordo quadro 7 agosto 1998 e dalla circolare ARaN n 1/2022, nel percorso di preparazione delle elezioni RSU 2022, l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale:
- ha assicurato puntualmente, fin dal 31 gennaio 2022, una capillare attività di informazione, mediante la Intranet e avvisi diffusi in tutte le proprie sedi;
- ha messo a disposizione della commissione elettorale l’elenco dell’elettorato attivo, comprensivo di informazioni organizzative molto più ampie di quanto richiesto dai succitati documenti, al fine di consentire la più agevole organizzazione dei seggi;
- ha messo a disposizione, ancorché non previsto, l’elenco dell’elettorato attivo aggiornato alla settimana corrente e distinto per seggio al fine di facilitare al massimo l’operato degli scrutatori e la regolarità delle operazioni elettorali;
- ha messo a disposizione il locale per la commissione elettorale e i locali per il voto, tutti dotati di collegamento telefonico e personal computer, nonché per ciascuna sede il materiale necessario per la votazione e lo scrutinio;
- ha curato:
- la stampa di 7.700 schede elettorali;
- la stampa di 190 manifesti elettorali di grandi dimensioni;
- la produzione di 115 cartellini per la commissione e gli scrutatori;
- ha organizzato i turni di lavoro nelle strutture al fine di consentire alla commissione elettorale e agli scrutatori (anche laddove individuati nell’ambito della stessa articolazione organizzativa) di assentarsi al fine di svolgere i compiti loro attribuiti, in un contesto di criticità a tutti noto;
- metterà in atto ogni forma di flessibilità operativa necessaria per assicurare il diritto al voto da parte di tutti i dipendenti interessati;
- ha adottato e adotterà ogni misura utile a garantire la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori, con particolare riferimento ai componenti la commissione elettorale, scrutatori ed altro personale coinvolto, attesa la situazione epidemiologica in atto;
- ha predisposto quanto necessario per:
- curare la sicurezza e sorveglianza dei locali adibiti al voto;
- curare l’integrità delle urne sigillate fino allo scrutinio.
Le clausole contrattuali e le disposizioni organizzative succitate non prevedono la disponibilità di auto aziendali ai fini dell’attività elettorale, atteso che i mezzi dovrebbero necessariamente essere sottratti all’utilizzo istituzionale. L’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale dispone invero del solo parco auto necessario e sufficiente a garantire le attività sanitario ispettive e di supporto comprese nel proprio mandato istituzionale.
D’altra parte, il rimborso delle spese di trasferta, in base alle disposizioni legislative e contrattuali, non può che essere giustificato dall’esercizio dell’attività istituzionale. Lo stesso CCNL 21 maggio 2018 fa riferimento, in tal senso, al “personale comandato a prestare la propria attività lavorativa in località diversa dalla dimora abituale o dalla ordinaria sede di servizio”.
Il fatto che gli scrutatori e i presidenti di seggio espletino durante le ore di servizio i compiti loro attribuiti ai fini dello svolgimento delle elezioni della RSU non significa che l’attività sia eseguita per conto dell’ente, sempre trattandosi di attività sindacale. Un’interpretazione in tal senso potrebbe paradossalmente giustificare l’utilizzo dell’auto aziendale anche per l’esercizio del diritto al voto da parte di tutto il personale.
È il caso di ricordare in tal senso, con riferimento all’ultimo quindicennio, il pressante intervento del legislatore in materia di limitazioni di spesa con particolare riguardo alla dotazione di auto di servizio delle pubbliche amministrazioni e al contenimento delle spese di missione, dimezzate a decorrere dall’anno 2010.
Il Direttore Generale, dott. Denis Caporale, conclude: “La Direzione è e sarà sempre vicina ai lavoratori e agli utenti del servizio sanitario nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti”.