VERONA, 23 aprile 2025 – Un’altra pesante sconfitta per il tessuto industriale veronese: nella giornata odierna è stato firmato l’accordo che sancisce la chiusura definitiva della Borromini di Colognola ai Colli. Questa decisione è stata presa dal fondo portoghese proprietario dell’azienda, che aveva già manifestato la sua intenzione di cessare l’attività all’inizio della vertenza, nel mese di febbraio 2025. Nonostante gli sforzi di salvataggio da parte della Fiom e dei lavoratori, la chiusura è ormai inevitabile.
Accordo e cassa integrazione straordinaria
L’accordo firmato prevede l’attivazione di un periodo di Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) a zero ore per i 47 lavoratori ancora in servizio, che inizierà il 1° maggio 2025 e durerà fino al 31 dicembre 2025. Durante questo periodo, l’azienda avrà la possibilità di collaborare con la Regione per offrire percorsi formativi specifici, con l’obiettivo di favorire la ricollocazione dei dipendenti coinvolti. La Fiom e i lavoratori, tuttavia, non abbassano la guardia e sperano che il piano di reindustrializzazione, che include anche la cessione di rami d’azienda, possa portare a nuove opportunità per i dipendenti.
Le parole del segretario generale della Fiom Verona
Martino Braccioforte, segretario generale della Fiom di Verona, ha commentato amaramente l’accordo: “Siamo in una valle di lacrime e si sta cercando di salvare il salvabile con questa tipologia di accordo. La CIGS per cessazione attività, i tentativi di reindustrializzazione e i percorsi formativi finanziati da fondi pubblici non possono nascondere la realtà: un altro pezzo della storia industriale veronese cessa di esistere. Questo è il risultato della volontà di un fondo finanziario speculativo portoghese, che agisce nel silenzio delle istituzioni, che dovrebbero intervenire per fermare questa emorragia di licenziamenti e chiusure.”
Le difficoltà del settore industriale veronese
Questa chiusura si inserisce in un contesto difficile per l’industria locale, con la crescente preoccupazione per la perdita di posti di lavoro e il declino di attività storiche del territorio. Nonostante le politiche di incentivazione e gli sforzi per garantire una ricollocazione ai lavoratori, il futuro della Borromini di Colognola ai Colli appare segnato, e le prospettive di ripresa sembrano lontane.