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Gli Hibakujumoku: alberi della pace che raccontano la storia della speranza

La redazione
Ultimo aggiornamento 9 Dicembre 2024 15:43
La redazione
5 mesi fa
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Ogni anno, il 10 dicembre, il Premio Nobel per la Pace viene assegnato a coloro che si sono distinti nel promuovere la pace e il disarmo globale. Nel 2024, il premio andrà all’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo, composta dagli Hibakusha, i sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, simboli viventi della resistenza e della speranza. Ma non sono soli a portare avanti il messaggio di pace. Gli Hibakujumoku, ovvero gli alberi sopravvissuti ai bombardamenti atomici, sono diventati un potente simbolo di resilienza e di rinascita. In Italia, PEFC Italia e l’Associazione “Mondo senza Guerre e senza Violenza” stanno portando avanti il progetto di sensibilizzazione riguardo alle armi nucleari e sull’importanza del legame tra la natura e l’umanità, piantando e distribuendo gli Hibakujumoku. Questi alberi sono simboli di speranza e rinascita che raccontano la storia di Hiroshima e Nagasaki, offrendo alle generazioni future un messaggio di pace.


Gli Hibakujumoku: Gli Alberi della Pace che Risorgono dalla Devastazione

Il termine “Hibakujumoku” è giapponese e si traduce in “albero esposto a radiazione nucleare”, riferendosi agli alberi che sono riusciti a sopravvivere ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Gli Hibakujumoku non sono solo piante, ma veri e propri testimoni di un passato doloroso, che sono riusciti a crescere e prosperare in un terreno irradiato e distrutto. Questi alberi sono diventati simboli potenti di speranza e resilienza. Cresciuti a pochi chilometri dall’epicentro delle esplosioni atomiche del 6 e 9 agosto 1945, questi alberi hanno resistito alla devastazione e, attraverso i semi che hanno prodotto, sono ora simboli di vita che si rinnovano e che educano alla pace.

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Oltre 160 alberi, appartenenti a più di 30 specie diverse, sono stati ufficialmente registrati come Hibakujumoku. Questi alberi sono dotati di un contrassegno univoco che li identifica, e i semi che producono vengono raccolti e utilizzati per propagare nuovi alberi in tutto il mondo. La distribuzione di questi alberi ha assunto una dimensione internazionale, diventando simbolo di resistenza contro la guerra e le armi nucleari. La Green Legacy Hiroshima (GLH), un’organizzazione di volontariato, svolge un ruolo fondamentale nel raccogliere i semi e distribuirli globalmente, sensibilizzando le persone sulle atrocità delle armi nucleari e sull’importanza di una convivenza pacifica tra la natura e l’uomo.


L’Iniziativa di PEFC Italia e l’Associazione Mondo senza Guerre e senza Violenza

PEFC Italia, ente che promuove la gestione sostenibile delle risorse forestali, in collaborazione con l’Associazione “Mondo senza Guerre e senza Violenza”, ha avviato una campagna di sensibilizzazione in Italia riguardo alla cultura della pace e al contrasto delle armi nucleari. Dal 2020, PEFC Italia ha cominciato a distribuire gli Hibakujumoku, anche noti come “Alberi della Pace”, in tutta Italia, coinvolgendo scuole, associazioni e istituzioni pubbliche che sono impegnate in progetti per la pace e la tutela dell’ambiente.

Il progetto si basa sulla raccolta e germinazione dei semi degli Hibakujumoku presso l’Orto Botanico di Perugia, con il supporto del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell’Università degli Studi di Perugia. Ogni anno vengono distribuiti circa 10 alberi Hibakujumoku, affidandoli a enti e scuole che si occupano di educazione alla pace, inclusione sociale e tutela dell’ambiente. In questo modo, gli Hibakujumoku continuano a diffondere il loro messaggio, unendo la cultura della pace a quella della sostenibilità e della protezione dell’ambiente naturale.


L’Albero di Hiroshima e la Sua Storia di Resilienza

Nel cuore di Hiroshima, esistono ancora degli alberi che, seppur danneggiati e bruciati, sono riusciti a sopravvivere alla devastazione portata dalla bomba atomica. Questi alberi hanno una storia di sopravvivenza incredibile: dopo l’esplosione, hanno mostrato segni di vita, cominciando a germogliare di nuovo. Le cicatrici che questi alberi portano sono un potente ricordo della tragedia, ma anche un simbolo della forza della natura e della capacità di resistenza della vita. L’incredibile capacità degli Hibakujumoku di resistere alla devastazione del nucleare e di rigenerarsi è un monito per tutti noi, che dobbiamo imparare a proteggere la natura e promuovere la pace.

Nel corso degli anni, grazie all’impegno di GLH e altre organizzazioni, questi alberi sono stati replicati in diverse regioni del mondo, portando il messaggio di speranza e rinascita in contesti lontani dalla tragedia. Ogni Hibakujumoku rappresenta una storia di lotta per la vita, e ogni seme raccolto dai suoi frutti è un messaggio di pace per le generazioni future.


La Distribuzione degli Hibakujumoku in Italia

Gli Hibakujumoku non sono solo un simbolo di speranza, ma anche un impegno concreto per la sensibilizzazione e la costruzione di una cultura della pace. In Italia, la distribuzione di questi alberi è stata promossa in diverse città e in vari contesti. Nel 2020, gli Hibakujumoku sono stati affidati a progetti come quello del Kilometro Verde di Parma e della Biblioteca San Matteo degli Armeni a Perugia. Altri alberi sono stati consegnati a scuole, come la Scuola Secondaria Leonardo da Vinci di Maccagno (VA), e a enti locali come il Parco della Pace di Vicenza e l’amministrazione comunale di Pesaro.

Nel 2021, gli Hibakujumoku sono stati distribuiti a 13 progetti meritevoli, tra cui il progetto Appennino Futuro Remoto a Carrega Ligure, la scuola primaria San Salvatore di Rimini, e l’associazione Nuova Acropoli di Bologna. Altri alberi sono stati affidati a importanti università italiane, come l’Università della Calabria e l’Università Magna Grecia di Catanzaro.

Anche nel 2022 e nel 2023, il progetto ha continuato a crescere, coinvolgendo nuove realtà locali e sensibilizzando un numero sempre maggiore di persone sulla necessità di costruire un futuro senza armi nucleari. L’ultimo traguardo è stato nel 2024, con la distribuzione di alberi a realtà come il Comune di Arignano (TO), l’Associazione Cittadini per la Memoria del Vajont e l’Istituto Comprensivo G. Pucciano di Bisignano (CS).


La Speranza e il Messaggio degli Hibakujumoku

Gli Hibakujumoku sono molto più che semplici alberi. Sono simboli di una speranza che non muore, di una resistenza che continua a fiorire anche dopo le tragedie più devastanti. Il 10 dicembre 2024, con il conferimento del Nobel per la Pace alla Nihon Hidankyo, si celebra la testimonianza degli Hibakusha, che attraverso il loro impegno educano il mondo a non dimenticare mai le atrocità della guerra nucleare. Gli Hibakujumoku, con la loro incredibile capacità di rinascita, continuano a portare avanti questo messaggio in tutto il mondo, testimoniando il potere della natura di risorgere e di insegnare a tutti noi le lezioni di Hiroshima e Nagasaki.

Affidare questi alberi a progetti di pace, educazione e inclusione sociale significa dare vita a un futuro migliore, un futuro che impari dalla storia e che costruisca una cultura di pace e di rispetto per la natura. Ogni albero piantato è una speranza che cresce, e ogni seme che germoglia è una promessa di un mondo libero dalle guerre e dalle armi nucleari.

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