Si conclude oggi alle 18 la giornata di prevenzione al melanoma, organizzata presso l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale Santa Maria della Misericordia di Udine. Il Progetto Link me, nato nel 2020 su iniziativa dell’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI), prosegue nel 2022 con Link me Open-day melanoma in 7 città italiane, tra cui Udine.
“Siamo fieri di aver organizzato questo incontro con i cittadini presso la nostra struttura. Questa patologia è in continua crescita in Italia e nel mondo, quindi è fondamentale la prevenzione con visite periodiche per il controllo dei nei, anche in assenza di sintomi, al fine di intervenire tempestivamente qualora ci fosse un piccolo campanello d’allarme”, afferma il dottor Luca Lattuada, Direttore Medico dell’Ospedale di Udine.
Il melanoma, tumore maligno della cute con un’incidenza in costante crescita in tutto il mondo sia presso il sesso maschile (+4.4% per anno), che quello femminile (+3.1% per anno), è dovuto alla trasformazione maligna delle cellule presenti nello strato più profondo dell’epidermide, dette melanociti.
Tra i tumori che colpiscono entrambi i sessi presso una popolazione sotto i 50 anni, il melanoma è il terzo per casi in Italia. Ad essere colpiti sono prevalentemente soggetti con un’età compresa tra i 30 e i 60 anni.
”Una corretta e sistematica opera di sensibilizzazione, accompagnata da screening mirati sono l’arma più efficace contro questa malattia”, afferma il prof. Giuseppe Stinco, Direttore della Clinica Dermatologica dell’ASUFC di Udine. “La conoscenza di alcuni comportamenti riguardanti l’esposizione solare e la diagnosi precoce sono fondamentali per ridurre i rischi. L’autocontrollo della cute e le visite periodiche eseguite da dermatologi esperti per il controllo dei nei rappresentano un momento fondamentale della prevenzione. Poi nell’approccio diagnostico-terapeutico alla malattia, lavorare in un team multidisciplinare in un centro dedicato e di riferimento come quello del nostro Ospedale permette di garantire una ottimale presa in carico del paziente mettendolo al centro di un’equipe, che gli possa garantire le migliori terapie disponibili e che lo possa seguire nel tempo”.
“La presenza di un team dedicato con competenze specifiche rende L’Ospedale di Udine un’eccellenza nel trattamento del melanoma. Al dermatologo, fondamentale nella fase di prevenzione e diagnosi, si affianca la professionalità dell’oncologo, dell’anatomo-patologo, del chirurgo, del medico nucleare, del radiologo e del radioterapista”, afferma il dott. Alessandro Minisini,Dirigente medico (I livello) presso il dipartimento di Oncologica eCoordinatore gruppo multidisciplinare di neoplasie cutanee dell’ospedale di Udine. “Questa nostra sinergia rappresenta la miglior strategia per un appropriato ed efficace percorso diagnostico-terapeutico, personalizzato alle esigenze di ogni singolo paziente. Nell’ambito del nostro Centro sono inoltre attive diverse sperimentazioni cliniche volte a migliorare la conoscenza e la cura di questa patologia”.
Tra i comportamenti che possono ridurre il rischio di sviluppare tumori della pelle:
- l’esposizione al sole in maniera moderata sin dall’età infantile, evitando assolutamente le ustioni;
- fare uso di cappelli, occhiali da sole e creme protettive adeguate al proprio tipo di pelle;
- non esporsi durante le ore più calde (tra le 10 e le 16);
- evitare l’uso di lampade o lettini abbronzanti (gli ultravioletti artificiali sono classificati come sicuri cancerogeni per l’uomo).
“Purtroppo tra i tanti effetti secondari della pandemia da COVID-19 non si può dimenticare l’impatto che ha avuto il virus sui nostri ospedali che si sono trovati a gestire l’iperafflusso di pazienti positivi, a scapito delle attività ordinarie, così come l’attività di diagnosi precoce del melanoma” afferma il Prof. Ignazio Stanganelli Direttore Skin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna, Professore Associato dell’Università di Parma e Presidente dell’ Intergruppo Melanoma Italiano (IMI), “Proprio uno studio dell’IMI ha evidenziato come nel trimestre febbraio-aprile 2020, in confronto allo stesso periodo del 2019, il numero di prime visite e biopsie effettuate sia diminuito del 30% ed è stata registrata una diminuzione del 20% delle diagnosi di melanoma, con un potenziale incremento di neoplasie cutanee diagnosticate in fase avanzata o tardivamente”.
Il pomeriggio, che ha visto un’ottima rispondenza della cittadinanza udinese alla consulenza e ai suggerimenti dei medici contro il melanoma, si è aperto con un incontro educazionale presso la sala Perraro dell’ospedale di Udine dove i professionisti coinvolti nella diagnosi e terapia del melanoma hanno sottolineato a giornalisti e cittadini l’importanza della diagnosi precoce per combattere il melanoma, l’arma più efficace per aumentare la probabilità di guarigione, unitamente ai nuovi trattamenti disponibili. L’iniziativa è stata resa possibile grazie al supporto incondizionato di Novartis.