Trieste, 9 marzo – L’accesso al suicidio medicalmente assistito, come stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale 242/2019, ha registrato complessivamente 6 richieste presso le aziende sanitarie regionali dal 2020 a oggi. In particolare, 4 richieste sono state presentate ad Asugi e 2 ad Asufc.
L’assessore regionale alla Salute ha reso noto questi dati in risposta a una interrogazione in III Commissione che chiedeva dettagli sulle risposte ricevute dalla Commissione medica e dal Comitato etico, sulle tempistiche di valutazione, sull’intervento dell’Autorità giudiziaria e sui costi sostenuti dalle aziende.
Ad Asugi, le 4 richieste sono state presentate rispettivamente nel 2022, 2023, 2024 e 2025. Le prime tre hanno ricevuto riscontro positivo dai due organi di valutazione interni, mentre la quarta è stata ritirata dal richiedente.
Tutte le tempistiche sono state rispettate e i requisiti della sentenza della Corte Costituzionale sono stati verificati nel primo caso.
Nel primo caso ad Asugi è stato necessario il ricorso all’Autorità giudiziaria per avviare la procedura, ma l’Azienda non ha ricevuto sanzioni in quanto ha agito tempestivamente.
I costi legali per i primi due casi ad Asugi ammontano rispettivamente a 9.421,5 euro e 12.503,5 euro, mentre per il terzo caso sono di 16.384 euro.
Per quanto riguarda Asufc, sono state registrate due richieste dal 2020. Nel primo caso, concluso nel 2023, il paziente è stato indirizzato ai servizi territoriali dopo il primo incontro con il Nucleo etico. La seconda richiesta del 2024 è ancora in fase di valutazione e non ha richiesto intervento giudiziario.
In entrambi i casi ad Asufc non sono state sostenute spese legali.
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