UDINE – Bruno Pizzul, una delle voci più iconiche del giornalismo sportivo italiano, è scomparso nella notte, lasciando un vuoto incolmabile tra gli appassionati di sport e gli ascoltatori Rai. La notizia della sua morte è arrivata a pochi giorni dal suo 87° compleanno, segnando la fine di un’era nel giornalismo sportivo. Ma dietro la figura del famoso telecronista, c’era un segreto che pochi conoscevano, rivelato solo ora: un aspetto del suo rapporto con il mondo dei motori che ha suscitato curiosità.
La carriera di Bruno Pizzul: un’icona dello sport
Nato il 8 marzo 1938 a Udine, Bruno Pizzul ha iniziato la sua carriera come calciatore, giocando come centrocampista. Purtroppo, un grave infortunio ne ha interrotto la carriera, ma non la sua passione per lo sport. La sua grande ascesa nel mondo del giornalismo sportivo iniziò nel 1970, quando vinse un concorso per radiotelecronisti Rai. Da quel momento, la sua voce divenne un simbolo di eventi storici, accompagnando gli italiani durante 5 Mondiali, 6 Europei e innumerevoli partite di Serie A.
Il segreto delle auto di Bruno Pizzul: una rivelazione inaspettata
Mentre tutti lo conoscevano per il suo legame con il calcio e il ciclismo, pochi sapevano che Bruno Pizzul avesse un rapporto molto particolare con le auto. Infatti, uno degli aspetti più sorprendenti della sua vita privata è stato rivelato recentemente: Bruno Pizzul non ha mai preso la patente. Questo dettaglio inedito è emerso durante un’intervista con il Corriere della Sera, dove lo stesso Pizzul aveva dichiarato: “È mia moglie a guidare, è stata anche una questione di pigrizia congenita”. Sebbene amasse il ciclismo e la bicicletta, non ha mai mostrato particolare interesse per il mondo dei motori.
Un uomo di sport, ma lontano dal mondo delle automobili
Questa curiosa rivelazione ha sorpreso molti, considerando che Pizzul aveva commentato anche alcune corse ciclistiche nel corso della sua carriera, come il Giro d’Italia e il Tour de France. Eppure, nonostante il suo impegno come telecronista anche in ambito ciclistico, il suo cuore era sempre rivolto al calcio. Dopo qualche esperienza nel mondo del ciclismo, infatti, decise di concentrarsi esclusivamente sul calcio, dove ha lasciato un’impronta indelebile.
Un legame speciale con la cultura friulana
Non solo sport, ma anche cultura. Pizzul è sempre stato molto legato alla sua terra d’origine, il Friuli Venezia Giulia, e alla cultura friulana. Appassionato di vino e delle tradizioni locali, ha vissuto con sobrietà, mantenendo un profilo basso ma diventando un vero e proprio punto di riferimento per milioni di italiani, che hanno apprezzato la sua professionalità e il suo stile sobrio.
Bruno Pizzul: una figura che rimarrà nella memoria
La morte di Bruno Pizzul segna la fine di una carriera straordinaria, ma anche la fine di un’epoca nella storia della Rai e del giornalismo sportivo italiano. La sua voce rimarrà nel cuore degli appassionati di sport, e il suo amore per il calcio e per la sua terra continuerà a essere ricordato da chi lo ha ascoltato e amato.