Il Presidente ex calciatore
Mikheil Kavelashvili è stato eletto Presidente della Georgia da un Collegio degli elettori che si è riunito oggi in Parlamento. La sua elezione è stata annunciata dal direttore della Commissione elettorale, Giorgi Kalandarishvili, ma è contestata come non valida dall’opposizione che ha boicottato il voto. Kavelashvili ha ottenuto 224 voti favorevoli su 300 membri del Collegio, tra cui 150 deputati. Il suo partito, Sogno georgiano, lo ha nominato come candidato unico. Tuttavia, la Presidente uscente, Salomé Zourabishvili, ha definito il voto “illegittimo” e si rifiuta di lasciare la carica.
Origini e carriera
Mikheil Kavelashvili, ex calciatore di 53 anni, è stato definito “l’incarnazione più riuscita dell’uomo georgiano” da Bidzina Ivanishvili. Dopo una carriera sportiva di successo, ha fondato il partito Sogno georgiano, che ha portato a una svolta politica verso la Russia. La sua elezione non diretta, dovuta a una riforma del 2017, ha scatenato proteste in tutto il Paese, con migliaia di georgiani che contestano la sua nomina e quella del governo che lo ha sostenuto. Kavelashvili è stato descritto come un fantoccio nelle mani di Ivanishvili dall’opposizione, che lo accusa di rappresentare un tradimento del sogno europeo della Georgia.
Nonostante le proteste, Kavelashvili è stato eletto Presidente grazie al sostegno del suo partito, che lo ha designato come unico candidato. Le manifestazioni di dissenso continuano a riempire le strade di Tbilisi, con centinaia di persone che si sono radunate di fronte al Parlamento durante il voto, denunciando la mancanza di titoli scolastici e criticando la presunta ingerenza di Ivanishvili nella politica georgiana. Zourabishvili, pur salutando gli attivisti, ha confermato la sua determinazione a non lasciare l’incarico di Presidente.
Kavelashvili, noto per difendere i “valori tradizionali” georgiani e per le sue posizioni anti-occidentali, è stato eletto in Parlamento nel 2016 con il partito Sogno georgiano. La sua politica populista e nazionalista lo ha portato a essere considerato un’opposizione “sana” rispetto ai partiti radicali finanziati dall’estero. Le sue posizioni politiche, vicine a quelle di Vladimir Putin e Calin Georgescu, hanno alimentato il confronto con l’opposizione e con la Presidente uscente, che lo accusa di rappresentare un pericolo per la democrazia georgiana.